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martedì 30 agosto 2016

Anyash, l’artista poliedrica dello spettacolo, all’Hotel Elma di Casamicciola

 
Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

L’Anyash che incontro all’Hotel Elma di Casamicciola, il 4 stelle che, nel periodo estivo, ospita i più bei nomi del mondo dello spettacolo, un tempo ha risposto all’appello scolastico con il nome di Antonella Schioppa. La sua era una classe particolare, quella del maestro Marcello D’Orta, famoso per aver scritto il libro “Io speriamo che me la cavo”, utilizzando i temi dei suoi alunni e divenendo, successivamente, un famoso best seller. Era il 1990 ed Antonella Schioppa frequentava la scuola elementare di Arzano, proprio la classe del famoso maestro, scomparso nel 2013, nel libro, lei, era l’autrice del tema: Il mio maestro. “Il mio maestro si chiama Marcello D'Orta, ed è mio dalla prima classe, quando andavo all'asilo non era mio. I0 gli voglio molto bene, perché lui è bravo e ci impara un sacco di cose… Lui non vuole mai nessun regalo alla fine dell'anno, però noi glielo facciamo lo stesso. Io quest'anno gli porterò un regalo che pagherò 10.000 lire, e mamma farà a metà con la mamma di Armanduccio…”.  Lo scritto genuino e spontaneo, fin d’allora faceva notare, nella piccola alunna, un animo semplice ed autentico che, ad oggi, ha conservato intatto. Antonella Schioppa, infatti, è una splendida ragazza napoletana, alta, magra, non un filo di grasso sul suo corpo, colorito olivastro, occhi e capelli neri che, lunghi, le addolciscono il profilo, sorriso pronto e comunicativa facile, che ne ha fatta di strada nel campo dello spettacolo, con l’esotico nome d’arte Anyash. Il suo è un curriculum artistico di tutto rispetto che vale la pena citare ad iniziare dalla 1° Edizione di “Scherzi a Partesu Italia 1 condotto da Teo Teocoli e Gene Gnocchi, per continuare nel 1992, quando entra a far parte del corpo di ballo della RAI nella produzione di: “Domenica In” su Rai Uno, condotto da Alba Parietti e Toto Cutugno. Successivamente nel 1994 entra a far parte del corpo di ballo della FININVEST nella produzione: “Trenta Ore per la Vita” su Canale 5, condotto da Lorella Cuccarini, continuando la sua carriera, per altri due anni, in FININVEST nella produzione di: “Buona Domenica” su Canale 5, condotto sempre da Lorella Cuccarini. Successivamente riscuotendo parecchi consensi, è la RAI che richiede la sua presenza nel corpo di ballo di: Uno Mattina” su Rai Uno condotto da Amedeo Goria e Melba Ruffo e “Furore” su Rai Due condotto da Alessandro Greco. Ed ancora, collabora come coreografa realizzando vari spettacoli teatrali per la regia di Nadia Cassini, basta citarne uno:“Gocce di Luna”. Anyash, continua la sua vita artistica anche nel campo musicale, partecipando, come cantante a molte manifestazioni televisive: Telethon, Un Volto per Fotomodella, Ragazza Cinema Ok, riscontrando inoltre grande successo all’edizione del Festival di Napoli” trasmesso su reti Mediaset.  La grande popolarità, però, arriva nel 1998, quando, dà voce femminile al gruppo musicale Ti.Pi.Cal., con un pezzo orecchiabilissimo “Music is my Life” che entra immediatamente nelle Hit Parade radiofoniche e televisive del momento, riuscendo ad ottenere notorietà in campo nazionale. Nel contempo si propone di accompagnare musicalmente un vasto repertorio basato su brani italiani e stranieri. Nel 2005 partecipa come cantante alla manifestazione “Nuovi Talenti”, in diretta dal Necombo di Ischia (NA) in onda su Rai Due, cantando dal vivo la canzone “Adagio” di Lara Fabian. Una carriera incredibile confezionata su misura dalla sua passione infinita, dalla sua forza di volontà, dall’esercizio fisico e dalla voglia di essere protagonista, perché professionale. Le tappe della sua carriera sono state formate da rigorosi studi, iniziati a dieci anni e continuati fino a quando non si diploma all’Accademia di Danza Opéra National de Paris. Non contenta mai di sé si migliora sempre, non tralasciando nessuna esperienza artistica, come ad esempio la partecipazione al film “I picciuli”, nel quale ha una parte significativa, per passare, come autrice, ad un progetto sulle reti Sky. Un personaggio completo Anyash, per aver fatto tutto e in maniera seria e competente, scartando le improvvisazioni, ciò che fa spettacolo. 

Maria Serritiello
 
 

 
 

 
 


Alla “Ciampa di cavallo” musica, danza e cabaret con lo Zevi show 2016




Fonte: La Città
di Ilaria Cuomo

Sette giorni di aggregazione nell’arena del rione di Pastena Stasera “I Castellani di Giovi”, il 5 settembre Miss granata

È tutto pronto per il taglio del nastro della VII edizione di Zevi show. Il tradizionale appuntamento di socializzazione e aggregazione all’insegna della musica, della danza e del cabaret, organizzato dall’associazione Bruno Zevi, prende il via oggi e terminerà il 5 settembre nell’omonimo rione cittadino. A condurlo il presentatore Benny Ronca. «La manifestazione è nata per far rivivere un quartiere che, per tanti anni, è stato abbandonato – esordisce il presidente dell’associazione Bruno Zevi, Aldo Romano – I lavori sostenuti l’ultimo anno hanno fatto sì che Zevi show crescesse sempre di più. Nella scorsa edizione abbiamo avvicinato migliaia di persone facendo registrare il tutto esaurito per tutta la durata dell’evento e speriamo quest’anno, di fare di meglio. L’intento è di offrire nel quartiere tante occasioni di socializzazione e di sano divertimento».
«È una manifestazione importante e invito tutti a partecipare – esorta l’assessore comunale alle Politiche sociali, Nino Savastano – È un momento per socializzare e vivere al meglio una parte della città poco frequentata. Durante l’evento, il rione Zevi è il vero polmone di Pastena». L’arena del rione Zevi, meglio conosciuta come “Ciampa di cavallo”, infatti, sarà palcoscenico di un programma ricco e dettagliato che prevederà musica, cabaret e balli il cui ingresso sarà gratuito.
Per stasera (dalle ore 20 ) è previsto lo spettacolo musicale de “I Castellani di Giovi” in “Il tempo e il rito”. Domani sarà la volta di “Napolicanto” diretta da Luciano Capurro; mentre giovedì appuntamento con Lino Trezza and Friends. Per i giorni 2, 3 e 4 settembre, si susseguiranno: “I via Toledo”; “Utungo-Tabasamu” a cui seguirà lo spettacolo del comico Enzo Guariglia; Lucio Bastolla e balli caraibici con l’Aventura school dancing. Mercatini tipici e stand gastronomici, inoltre, faranno da cornice festosa alle rappresentazioni artistiche.
Il programma della manifestazione prevederà, infine, nella serata conclusiva di lunedì settembre, la finale di “Miss granata”. «È per il secondo anno consecutivo che svolgiamo la tappa finale di Miss granata nell'ambito della manifestazione “Zevi show” – spiega Alfonso Pugliese, tra gli organizzatori della kermesse di bellezza -. Lo scorso anno, infatti, abbiamo avuto un riscontro positivo



e ne siamo stati felici. Pertanto abbiamo voluto ridare il nostro contributo: come negli anni scorsi, infatti, porteremo alcuni tesserati della Salernitana e speriamo che tutti possano passare una serata indimenticabile insieme ai propri beniamini calciatori».
 

 
 
 
 

E' morto Gene Wilder, addio al dr. Frankenstein più amato del cinema






Fonte: La Repubblica
di Alessandro Vitali

Aveva 83 anni. Attore-feticcio di Mel Brooks, ha interpretato alcune delle commedie più celebri della storia del grande schermo

E' morto a 83 anni l'attore americano Gene Wilder. Affetto dal morbo di Alzheimer, da tempo le sue condizioni si erano aggravate. Sceneggiatore, regista e scrittore, aveva raggiunto la grande popolarità grazie alla collaborazione con Mel Brooks, del quale era diventato l'attore-feticcio. I suoi ruoli più celebri, quello di Willy Wonka (in Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato) e quello del dottor Frankenstein in Frankenstein Jr, in cui pronuncia alcune battute entrate nella storia del cinema.

Il palco e la spada. Jerome Silberman, questo il suo vero nome, era nato a Milwaukee l'11 giugno del 1933 da una famiglia di ebrei russi immigrati. Dopo aver completato gli studi in America si era trasferito in Inghilterra e lì aveva frequentato la Bristol Old Vic Theatre School. Una curiosità: durante il soggiorno inglese aveva anche frequentato una scuola di scherma, disciplina che gli sarà utile al ritorno in patria dove, per mantenersi, terrà proprio lezioni di scherma. Negli Stati Uniti cerca il suo spazio nei piccoli teatri di periferia, spettacoli poco redditizi in termini economici e di popolarità che tuttavia gli servono per farsi le ossa e imparare il mestiere. Una prima svolta, quando riesce ad accedere all'Actor's Studio. Il suo debutto sul grande schermo è poco più che una comparsata, in Gangster Story di Arthur Penn. E' il 1967.
Benedette quelle vecchiette. Quattro anni prima, Wilder era stato scritturato per lo spettacolo teatrale Madre coraggio e i suoi figli. Nel cast con lui c'era l'attrice Anne Bancroft, all'epoca fidanzata con Mel Brooks che sarebbe diventato suo marito un anno dopo, nel 1964. E' lei che li fa incontrare. Brooks stava lavorando alla sceneggiatura di Primavera per Hitler (sarà poi il titolo dello spettacolo che, nella finzione, si vuol portare in scena in Per favore non toccate le vecchiette). Il regista intravede le potenzialità di quel giovane dallo sguardo brillante e gli dice che il ruolo del coprotagonista Leo Bloom sarà suo. Quando, non si sa. Non si sa neanche la destinazione del progetto, se il cinema o il teatro o la tv, ma il ruolo sarà suo. E sparisce. Si rifà vivo dopo tre anni. L'audizione di Wilder lo convince, ed eccolo in Per favore non toccate le vecchiette, 1968, opera prima del regista e sceneggiatore Brooks e vetrina per le qualità di Wilder che guadagna una nomination all'Oscar come migliore attore non protagonista - il film conquisterà la statuetta per la migliore sceneggiatura originale. Valeva la pena aspettare tre anni. Per favore non toccate le vecchiette segna l'inizo di una collaborazione di genio e creatività fra Wilder e Brooks, che raggiungerà l'apice dopo una decina d'anni e produrrà alcuni titoli entrati nell'immaginario popolare. 

Willy Wonka e la fabbrica della carriera. Intanto, per Gene Wilder si sono aperte le strade di Hollywood. Il successo di Per favore non toccate le vecchiette lo proietta fra le stelle nascenti ma la carriera subisce una frenata a causa di alcuni flop commerciali, come Fate la rivoluzione senza di noi di Bud Yorkin (1970), commedia con Donald Sutherland ambientata all'epoca della Rivoluzione francese, o Che fortuna avere una cugina nel Bronx di Waris Hussein (1970). E' un flop anche quello che diventerà uno dei ruoli più importanti per la carriera dell'attore: Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, 1971, regia di Mel Stuart. Tratto dal celebre romanzo di Roald Dahl (che disconobbe il film, accusando gli sceneggiatori di aver stravolto completamente la storia), non andò bene al botteghino né ricevette giudizi entusiasti della critica. Tuttavia, con il passare degli anni (e delle riproposizioni televisive) il film ha conquistato un ruolo sempre più importante nelle preferenze del pubblico fino a essere considerato da alcuni un vero e proprio cult.




sabato 27 agosto 2016

Il gioco del nascondino diventa uno sport






Il gioco del nascondino diventa uno sport

Fonte: rielaborazione dell'articolo di Carlotta Rocci su La Repubblica di giovedì 11 agosto 2016
Di Maria Serritiello

 Sparire e cercarsi è diventato uno sport e ora sogna di sbarcare alle olimpiadi, che qualcuno avrebbe voluto,addirittura alle olimpiadi di Tokyo 2020 ma la proposta, per  il momento si è congelata ma non i mondiali di cui si sono svolte già sei edizioni.L' idea arriva dal bergamasco e il Nascondino World Championschip 2016 si svolgerà' a Consonno, un piccolo paese della Brianza, famoso per essere disabitato e dunque perfetto per svolgere le particolari gare.  Sono 64 le formazioni in gara, un totale di 320 atleti, provenienti da tutta l'Italia e di maggiore età , anche se il gioco richiama la fanciullezza . L'età media dei partecipanti e' tra i 25 e i 40 anni.  Giorgio Moratti con Matteo Postini e uno degli organizzatori del Nascondino World Champion- ship che si augura , per l'anno prossimo,  di coinvolgere delegazioni straniere per dare internazionalità alla competizione. Per le sue caratteristiche, il Nascondino, è uno sport, perché richiede preparazione, equilibrio, spirito di squadra senza trascurare il lato ludico che è fondamentale.

Ripassiamoci le regole
Almeno tre giocatori ma generalmente un gruppo numeroso
Il gioco deve svolgersi in uno spazio ampio e aperto
Tramite una conta iniziale si decide chi sarà il primo giocatore a stare sotto.
Questi poggia la testa contro il muro(tana) e tenendo gli occhi chiusi conta fino al numero dei giocatori moltiplicato per 10.
Dopo aver gridato "via" cerca gli altri nascosti.Quando ne trova uno corre alla tana e fa il nome di quel giocatore che viene eliminato.
Se un giocatore raggiunge la tana e' libero. L' ultimo giocatore può dichiarerei "tana libera per tutti" e la conta viene effettuata di nuovo dallo stesso giocatore.



mercoledì 24 agosto 2016

La terra trema nel centro Italia 24 Agosto 2016

Risultati immagini per terremoto 24 agosto 2016terremoto-amatrice


Tutto tristemente uguale , ogni volta...Forza e coraggio per coloro che si sono salvati, riposate in pace per chi non ce l'ha fatto.





Il rito del ferragosto all' Hotel Elma di Casamicciola


Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

Anche quest'anno, il rito di preparazione  di ferragosto all'Hotel Elma di Casamicciola( Na), ha inizio. La sera del 15 ci sarà  il Gran Gala che è' come dire, per tutti i luoghi di villeggiatura, ma in special modo per l'isola d'Ischia, ha l'importanza della notte di San Silvestro, nelle vacanze natalizie. Lo splendido terrazzo, affacciato sul mare e sul vasto panorama che prende la scena da ogni parte, diventa l'affaccio d'obbligo per godersi lo spettacolo pirotecnico che , come da un segnale convenuto, si accende in sequenza. I primi ad iniziare con un po' di anticipo sono quelli del Maio, sotto l'Epomeo per continuare con quelli delle varie spiagge intorno, per allungarsi fino al San Montano di Casamicciola o al  Castiglione o al Mezzatore, mentre tutta la costa dirimpettaia si accende , sia pure da lontano.
L' Elma di Casamicciola, l'alto complesso, per essere posto su di un’altura a dominare, è un  4 stelle che prende il nome dalle iniziali dei due genitori,  Elena e Mario, dell'ingegnere Umberto Italiano, che ne è il proprietario.
Alto, smilzo, una figura gentile e discreta che si vede poco ma che si sente tanto per com'è perfetto il funzionamento del suo albergo. Ad iniziare dalla reception, dove operano a turno Francesca, Lucia, Roberto e di notte Sebastiano, per continuare  con il verde che circonda il complesso, un giardino fiorito e rigoglioso, tutto a carico di Peppino. Le stanze  degli ospiti , poi , sono pulite con la massima scrupolosità da Nicoletta ed Anna, coadiuvate da Carmen, che ne fanno punto d'orgoglio del loro lavoro. Si procede in cucina  e qui, che i pasti sono preparati per la gioia del palato da una schiera di cucinieri Giuseppe, Jamel, Andrea, Raffaele e Salvatore, capitanati dallo Chef Angelo Polito,  che non ha concorrenti in bravura e  creatività, famose  sono le sue sculture di abbellimento, usando solo il burro, per adornare i buffet. Dalla cucina i piatti arrivano sui tavoli degli ospiti per via dell'andirivieni, sotto l'occhio vigile ed accorto di Gina Conte, esperta maître di sala, a che tutto sia servito a regola e con il sorriso dell'accoglienza, da Ciro, Francesco Ferrantino e Francesco Buono, Maysha, Giacomo, Gaetano e Blanca. Una schiera di giovani camerieri che danno una nota di sana positività e di  contenuta energia da trasmettere alle tante teste bianche che sono arrivate fin qui' per riposare.

Una  vera e propria stazione termale, l'Hotel  Elma , che non manca di piscina ad acqua calda, bagno turco, idromassaggio, unito a fitness, palestra, massaggi, cure per la pelle e navetta per trasportare gli ospiti che vogliono usufruire del mare a non meno di 400 metri. A dare  i  servizi di bellezza  sono l'esperte Maria, Gabriella ed Ilaria, per i fanghi, invece c'è Agostino. E' il 1973, quando l'Elma apre i  battenti, il giovane Umberto, appassionato del complesso ne fece una sua creatura, con clientela scelta  per trascorrere, al suo interno, giornate in pieno relax , trovando tutto ciò di cui fare piacevole il soggiorno, perfino animazione ai bordi della piscina, la sera. L'Hotel vanta, nelle sue serate musicali, tra le altre, Tullio De Piscopo,  l'intramontabile Peppino Di Capri ed  il grande Roberto Murolo che molti ospiti ancora ricordano con velata nostalgia. Eh si che l'ingegnere Umberto ha una buona tradizione musicale in famiglia, lui , infatti è il nipote diretto di  Edoardo Nicolardi, notissimo compositore di tante melodie napoletane, tra le quali le  più famose "Voce e notte " e"  Tammoriata nera". Di voce e notte e'lo stesso nipote a raccontare com'è stata composta e perché, dicendo che suo nonno era innamoratissimo di Anna la fanciulla che ascolterà la sua serenata dietro i vetri , perché andata  in sposa ad un uomo benestante ma molto più anziano di lei. "Nun ghi vicine e lastre pe fa a spia..." , un tempo usava così, soffocare i sentimenti spontanei di giovani amanti per sacrificarli per una vita intera, ma questa volta Il poeta innamorato  fu aiutato dalla sorte , che rapì il marito di lei abbastanza presto, per lasciarla giovane, libera e facoltosa.
La storia ha un lieto fine e la sana leggiadria  dei due innamorati ancora aleggia riversata  nella struttura, se si sta tanto bene qui' ed ha la sua summa la notte di ferragosto. Il buffet  e la cena di gala preparati nei minimi particolari dalle prime ore del mattina , da tutto lo staff , si gode  con lo spettacolo più bello che quest' isola magica e incantatrice, può offrire. Il terrazzo, ma prima ancora i bordi della piscina, sono addobbati per l'aperitivo, dove tutto lo staff, indossando candide divise, dispensano prelibatezze,  come il fritto napoletano, cotto al momento ed innaffiato da prosecco e bibite analcoliche. Sul terrazzo, poi, imbandito come meglio non si può fare ,è esposto di tutto e di più , per essere consumato insieme alla cena vera e propria. Mentre si mangia la musica  va, suonata con maestria da Enzo Vitale accompagnato in alcuni pezzi dalla possente voce della giovane Cuomo ed inseguendo gli ospiti ovunque i spostassero. Una serata perfetta, ricordevole, finanche giovanile, se quelli dello staff, finendo il  duro lavoro della giornata, sono apparsi in gruppo e all' improvviso, lanciandosi nella danza a mo' di rito liberatorio. La musica che li ha scatenati è il motivetto facile, facile "Andiamo a comandare" di Fabio Rovazzi, che va per la maggiore tra i giovani, in questa pigra estate.
Tutti gli ospiti hanno fermato il ballo, dando  la scena all'allegro, per fruire della loro gioia e sicura spensieratezza, una soffice ventata giovanile, oltre la fatica. Il  più bello scatto registrato, da questo Ferragosto 2016, all'Hotel Elma!
 
Maria Serritiello
 

Trentunesima rassegna del Teatro dei Barbuti a Salerno senza il suo ideatore







Fonte :www.lapilli.eu
di Maria Serritiello


L'8 agosto scorso a Salerno, come sempre in questo mese, si è riaperto il sipario sul Teatro dei Barbuti, ma non è la stessa cosa degli altri anni,anche se il cartellone è di eccellenza ed ha per titolo  "La grande Magia". La ragione e' una sola, dietro le quinte non c'è più Peppe Natella, altrimenti conosciuto come "Il Professore". Dire Teatro dei Barbuti senza di lui, che trentun' anni fa, in una Salerno devastata dal terremoto, pensò di far rivivere il centro storico, e' come dire che a Natale non si viva l'atmosfera magica  della nascita del divin bambino. Eppure è così e proprio la vigilia di Natale di quest'anno se n'è andato, forse per allestire lassù, il più bel presepe, con i suoi amati pastori,altra sua passione, lasciandoci più soli e più smarriti.
Ora il Teatro ha riaperto in suo ricordo, nel suo segno, quelli lasciati a sua figlia Chiara , che ne riceva l'eredità, prima che se ne andasse, perché tutto fosse uguale e perché lo spettacolo dovesse continuare immutato I salernitani che seguono la rassegna dall'inizio si trovano disorientati non avendo ancora metabolizzato la sua morte. Per ora ci piace ancora ricordarlo montare la vespa, andare avanti ed indietro o schivo e silenzioso dietro le quinte, felice che il sipario, con le voci inconfondibili di Davide Curzio (registrata dal Brasile) e di Brunella Caputo, annunciare ogni sera la rassegna e lo spettacolo di turno, si apra  come sempre nell'angolo più accogliente di Salerno
Un pò di  storia dei Barbuti
 Largo S. Maria dei Barbuti, dove si svolgono i principali spettacoli in cartellone, deve il suo nome ai Longobardi,  che nel VII secolo occuparono Salerno, contribuendo allo sviluppo della città. I guerrieri longobardi, dalla lunga barba e perciò barbuti si stanziarono in quella vasta zona della città racchiusa  ad est dall'attuale via delle Botteghelle e ad ovest da via Canali. Nel rione che prende il nome dal popolo nordico, fu edificata, per il culto religioso degli abitanti, la piccola chiesa di S.Maria dei Barbuti, ormai sconsacrata, di recente ristrutturata, come tutto il largo e che, abbandonato l'uso delle preghiere, ora serve come  camerino per gli attori. Nessuno avrebbe scommesso trentun 'anni fa il successo di questa rassegna, nata in un posto di assoluto degrado, in un  centro storico che aveva perso le sue radici e  che non sapeva credere nello splendore futuro. La prima edizione, nell'anno 1983, si svolse in un centro storico devastato dal terremoto, ma Peppe Natella, il professore lungimirante ed i suoi collaboratori ebbero l'intuizione di montare un palcoscenico sotto le stelle, per fare teatro e musica fra i vicoli più angusti della città. Il primo spettacolo, "Festa, farina e forca"di Corradino Pellecchia, con le musiche  di Gaetano Macinante, la regia di Andrea Carraro e le scene di Massimo Bignardi, appartiene alla storia del teatro salernitano e a portarlo in scena fu la "compagnia delle corde" con attori che provenivano da diverse compagnie salernitane. Dalla prima edizione ne sono trascorse trentuno tutte di grande pregio culturale ed artistico, da questo palcoscenico sono passati:Concetta e Peppe Barra, Enzo Cannavale, Carlo Buccirrosso, Peppe Lanzetta, Lello Giulivo, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Corinne Clery, Patrizio Trampetti, Gino Rivieccio, Benedetto Casillo, Vittorio Marsiglia, Marina Confalone, per citarne solo alcuni.
 
Maria Serritiello
 
 
 

La frittata da mille uova nella Certosa di Padula (Sa)





Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

Carlo V di Spagna, di ritorno dalla battaglia di Tunisi, vinta gloriosamente nel 1535, ai danni dell'ammiraglio turco Khayr al Din ,detto Barbarossa, si fermò nella Certosa di Padula, in provincia di Salerno, ospite dei monaci certosini, per poi riprendere il cammino.
L'ospite eccellentissimo,con tutto il suo esercito,ben si adattò alla vita austera dei monaci,condividendone persino una sguarnita cella. Unica eccezione: la richiesta di un materasso su cui dormire al posto del giaciglio.
Durante la sosta Carlo V consumò i frugali pasti offerti dai certosini che non prevedevano l'uso della carne. I monaci, intimoriti da tanta presenza, per farGli cosa gradita, cucinarono una enorme frittata che la leggenda vuole fatta utilizzando mille uova per soddisfare gli appetiti di tutto l'esercito.
Il re, per  ringraziarli di tutte le attenzioni ricevute, mantenne e confermò tutti i privilegi già precedentemente loro concessi.
Ogni anno, ed anche questa volta, dal 10 agosto e per tre giorni si ripete il rito, richiamando molti turisti, incuriositi dall'eccezionale impiego di uova. La padella,di dimensioni enormi, più simile ad una macchina da guerra, dopo aver girato e rigirata la frittata, viene esposta dinanzi alla storica Certosa, e offerta alla curiosità dei visitatori. Il buon cibo, dopo aver suscitato la comprensibile ammirazione dei presenti, spezzettato in provvidi panini, viene assaporato con gusto come si pensa abbiano apprezzato Carlo V e i suoi soldati. Della famosa frittata se ne è' occupato anche il cinema, nel film “C'era una volta" di Francesco Rosi ed interpretato da una prorompente Sofia Loren e dall'affascinante Omar Sharif.
 
Maria Serritiello
 
 
 

A Teggiano (Sa) alla tavola della Principessa Costanza per rivivere il Medioevo


Teggiano Il castello images



Fonte: www.laplli.eu
di Maria Serritiello

A Teggiano in provincia di Salerno, tre giorni per essere in pieno Medioevo e precisamente dal giovedì 11 agosto a sabato 13 agosto c.a. Ad animare e a far rivivere il paese è la rievocazione storica del matrimonio tra Antonello di Sanseverino, principe di Salerno e Signore di Diano, e Costanza di Montefeltro, figlia di Federico, duca di Urbino. L'evento, storicamente, avvenuto nell'agosto del 1481, ogni anno, a partire dal 1993, prende vita, nel periodo estivo più vacanziero. Bene così, se richiama turisti e curiosi da ogni parte della penisola.
"Alla tavola della principessa Costanza" sono invitati tutti, dopo che il corteo storico, con decine di figuranti: sbandieratori,trombonieri,saltimbanchi,giocolieri,musici e menestrelli sfila tra le stradine del paese, nelle quali si possono riscoprire antichi mestieri. Altra tappa da non trascurare,una volta arrivati a Teggiano , è la visita al castello Macchiaroli, scenario della congiura dei Baroni,avvenuta nell'inverno del 1497.
Stand gastronomici nei quali fanno bella mostra "parmatieddi", salsiccia di porco cotta alla brace e "bocchinotti" sono da visitare, non prima di aver cambiato l'euro nelle antiche monete coniate appositamente: corone, ducati, tari' e tornesi.
 
Maria Serritiello
 
 

domenica 14 agosto 2016

Chiuso per ferie

Qualche giorno di pausa... Poi di nuovo la scrittura la mia fedele amica. Buon Ferragosto a tutti