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lunedì 27 giugno 2016

Addio a Bud Spencer, il gigante buono che ha divertito un' intera generazione


Fonte:La Repubblica.it

Cinema, è morto Bud Spencer, il gigante buono del cinema italiano
Insieme a Terence Hill ha scritto momenti diversi e importanti di alcune tra le stagioni più felici della produzione italiana: dalla serie indimenticabile degli 'Spaghetti western', all'avventura comica, dal cinema di qualità come un indimenticabile protagonista per Ermanno Olmi, alle produzioni internazionali di intrattenimento

E' morto a Roma l'attore Carlo Pedersoli, meglio conosciuto come Bud Spencer. Aveva 86 anni. Lo ha annunciato il figlio Giuseppe Pedersoli: "Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto, aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola è stata 'grazie". Era nato a Napoli il 31 ottobre 1929.

“Quando il Padreterno mi chiamerà, voglio andare a vedere che cosa succede. Perché se non succede niente, m’incazzo. M’hai fatto alzare ogni mattina per ottantasette anni per non andare, alla fine, da nessuna parte? Io, di fronte a tante cose enormi che non comprendiamo, mi posso attaccare solo a lui. E sperare che quando mi chiamerà, mi si chiarirà tutto. Perché oggi, mi dia retta, non si capisce proprio più niente”. Era già un Carlo Pedersoli affaticato, ma sempre combattivo, spiritoso, loquace quello che ci raccontava, pochi anni fa, cosa pensava del momento in cui sarebbe stato chiamato “dall’altra parte”. Una curiosità perfino eccessiva per l’uomo che, sempre, aveva professato - e vantandosene - il “futteténn’” come filosofia di vita. Forse per via di quelle radici napoletane dalle quali non s’era mai staccato, classe 1929, mamma Rosa e papà Alessandro, rione di Santa Lucia, a scuola con il vicino di casa Luciano De Crescenzo. “Cosa ricordo di Napoli? Le bombe. Sa, c’era un po’ di guerra…. Ero cresciutello e me la ricordo bene”.

Da Napoli a Roma, dove il padre è costretto a trasferirsi per motivi di lavoro all’inizio degli anni Quaranta, e lì Carlo entra in un club di nuoto, i primi sentori di quello che, per un pezzo di strada, sarebbe stato il suo destino. Ma è ancora il lavoro del padre che lo allontana dalle cose alle quali si sta legando: stavolta lontano parecchio, in Sudamerica, dove tutta la famiglia Pedersoli resterà fino alla fine degli anni Quaranta, fra il Brasile e l’Argentina. Carlo viene tesserato dalla società sportiva Lazio Nuoto, si afferma nello stile libero e nelle staffette miste, macina campionati, entra nella storia come il primo italiano a infrangere la barriera del minuto netto, per l’esattezza 59”5 (nel 1950 a Salsomaggiore e poi a Vienna). Il nuoto ormai è il suo presente e il suo futuro, viene convocato per la Nazionale, partecipa agli Europei di Vienna, vince due medaglie ai Giochi del Mediterraneo del 1951 in Egitto.

E quel fisico, robusto e sportivo, gli permette di cimentarsi anche con il rugby. Torna all’università, lasciata ai tempi del trasferimento in Sudamerica, frequenta sia Giurisprudenza che Sociologia, non porta a termine nessuna delle due ma comincia ad avvicinarsi al mondo del cinema. Sono gli anni della Hollywood sul Tevere, delle grandi produzioni internazionali che scelgono Roma come quartier generale ed è proprio in “Quo vadis?”, il celebre “peplum”, che debutta sul grande schermo, anche se solo nei panni di una guardia dell’Impero romano

Ma il 1952 è alle porte e con esso le Olimpiadi di Helsinki. Vi partecipa con i colori dell’Italia, poi insieme ad altri atleti viene inviato alla Yale University, per alcuni mesi vive in America, continua con i Giochi, da quelli del Mediterraneo a Barcellona alle Olimpiadi di Melbourne. Ma qualcosa si rompe. La dedizione allo sport, gli studi, la bella vita non gli bastano, o forse sono troppo e gli fanno perdere di vista quello che sta cercando. “Ero stanco della vita ai Parioli” dirà, facendo una scelta radcale. Torna in Sudamerica e si mette a lavorare alle dipendenze di un’impresa Usa impegnata nella costruzione della Panamericana, la strada di collegamento fra panama e Buenos Aires.

Poi lavora anche all’Alfa Romeo di Caracas, dove resta fino al 1960. E’ l’anno delle Olimpiadi di Roma alle quali partecipa perché lui s’è voluto allontanare dallo sport ma lo sport non l’ha mai voluto abbandonare. Né lo ha lasciato Maria, la compagna conosciuta quindici anni prima e che finalmente Carlo sposa. Diventando genero di Peppino Amato, uno dei più noti proprietari di sale cinematografiche nonché produttore, ma pure padre di Giuseppe, il primogenito, al quale seguiranno Christiana, nel 1962, Diamante nel 1972.

Fra un contratto discografico con la RCA e l’attività di produttore di documentari per la Rai, Pedersoli torna a frequentare i set. La svolta arriva con “Dio perdona… io no!”: sul set conosce Mario Girotti, il suo futuro, inseparabile compagno. Ma data l’esterofilia in voga all’epoca, anche a loro - come a tanti altri - viene consigliato di cambiare i nomi sulla locandina. E’ così che nascono Bud Spencer e Terence Hill, coppia d’oro del botteghino grazie a film come “Lo chiamavano Trinità” (1970), un successo di portata europea seguito da “…continuavano a chiamarlo Trinità”.

Inutile, per Spencer/Pedersoli, sperimentare altri generi cinematografici. La sua partecipazione a “Quattro mosche di velluto grigio” di Dario Argento (1971) e al film drammatico, di denuncia, “Torino nera” diretto da Carlo Lizzani (1972) non gli danno il successo che invece ottiene in coppia con il sodale Hill/Girotti. Successo anche come solista, con la tetralogia di Piedone: “Piedone lo sbirro, Piedone a Hong Kong, Piedone l’Africano e via elencando, mentre continua il sodalizio con Terence, celebrato dal trionfo ai botteghini di “Più forte ragazzi” (1972), “Altrimenti ci arrabbiamo” (1974), “Porgi l’altra guancia” (1974). Nasce il “western comico”, i due piacciono perché sono una specie di cartone animato. Grande e grosso e a far la parte del cattivo Spencer, scattante e belloccio ma senza crederci troppo Hill, i due portano sul grande schermo storie in cui la fanno da padrone le scazzottate, rumorose e grottesche ma mai violente, le sparatorie, film per tutti che li trasformano in idoli anche dei bambini. Perché nessuno si fa mai male davvero, nessuno muore, tutti quelli che cadono si rialzano.
Sarà la televisione a separarli consensualmente, regalando a ciascuno dei due ancora grandi soddisfazioni. Bud Spencer conquisterà il pubblico con alcune serie, da Big Man (1988) a Detective extralarge (1991-1993), Terence Hill con la fiction che gli permetterà di diventare un “eroe” degli ascolti record, soprattutto con la “saga” di Don Matteo. Nonostante tutto, Pedersoli non si monta mai la testa. Resta sempre ben ancorato con i piedi per terra, ben distante dall’idea di “star”. “Per me nella vita vale sempre una parola sola: la decenza. Non devi mai credere di essere uno che può spaccare tutti, la decenza di capire che domani mattina puoi incontrare due-tre personaggi che ti fregano tutto quello che hai fatto. Succede, perché è la vita. E questo me l’ha insegnato lo sport”.

“Nella mia vita ho fatto di tutto - raccontava - ma proprio di tutto. Solo due cose non ho potuto fare, il ballerino classico e in fantino”. In compenso, dalla metà degli anni Settanta fino agli anni più recenti, parallelamente all’attività cinematografica e televisiva trovò il tempo di conseguire la licenza di pilota di elicottero, lanciare una linea di jeans, fondare una compagnia aerea, la Mistral, scrivere alcune canzoni, pubblicare la propria biografia, “Altrimenti mi arrabbio: la mia vita”, dilettarsi - altra sua passione - con la filosofia, mangiare - arrivò a pesare 156 chili - e mai mettersi a dieta, una battaglia durata tutta la vita.


Cinema, è morto Bud Spencer, il gigante buono del cinema italiano

 
Fieramente di destra, candidato nel 2005 alle Regionali nel Lazio con Francesco Storace, aveva trasmesso l’interesse per la politica anche alla figlia Christiana, che si era candidata a sua volta nel 2013 alle comunali di Roma con il Popolo delle libertà. Ma nonostante le molte esperienze, e un curriculum di circa 130 film (nel 2003 anche con Olmi in “Cantando dietro i paraventi”), i successi più importanti, per Pedersoli, rimasero sempre quelli sportivi. “Perché il successo, in tutto il resto, è il pubblico che lo decreta. Quando invece vinci nello sport, quella è tutta roba tua, e nessuno te la può togliere”.













domenica 26 giugno 2016

Carla Marciano al Museo Archeologico di Salerno, per la Festa Mondiale della Musica


Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

Per celebrare degnamente la giornata mondiale della musica, che dal 1985 si tiene in tutto il mondo il 21 giugno, in occasione del solstizio d’estate, il Museo Archeologico di Salerno ha ospitato l’esibizione della sassofonista jazz Carla Marciano e del il suo quartet, evento organizzato dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, con il Patrocinio della Provincia di Salerno, del Comune di Salerno, dell’Azienda Soggiorno e Turismo di Salerno ed in collaborazione con il Museo Archeologico Provinciale di Salerno e l’Associazione Fonderie Culturali di Salerno. Presente alla serata, la dott.ssa Rosamaria Vitola dei Beni Culturali di Salerno e Avellino.
Carla Marciano, altosassofonista e compositrice salernitana, è considerata tra i migliori talenti del jazz italiano ed europeo. Viene ascritta tra i maggiori musicisti di jazz per usare il sassofono sopranino, strumento poco comune e quasi mai utilizzato, per la sua difficoltà ad essere padroneggiato.  La sera del 21 scorso, si è accompagnata al quartet così formato:
Alessandro La Corte pianoforte
Francesco Galatro contrabbasso, in sostituzione di Aldo Vigorito
Gaetano Fasano batteria.
Tutto lo spazio esterno, che circonda il Museo, è stato occupato, già dalle ore 20,00, il concerto è previsto per le 21,00, da una folla di appassionati, sicuri di sedersi e godere a pieno l’eccezionale esibizione, ma anche tutta la Via Bastioni è stata incredibilmente invasa da persone che non sono volute mancare all’appuntamento con la musica che conta. Così il Museo, con le sue antiche vestigia, le scale di San Benedetto e la via che li divide, si è trasformato in un raccolto teatro en plein air.
Ed eccola apparire, jeans e camicia nera, capelli raccolti da treccine ai lati del viso, essenziale e tutt’uno con la sua musica. S’inginocchia, curvandosi sullo strumento, mentre lo prepara umettandolo, esegue una serie di gesti preparatori, ma già si sente trasportata nella dimensione che più le è congeniale, quella dell’armonia. I tre considerevoli artisti di spalla tastano gli strumenti prima di lei, ma quando attacca a suonare lo fa con un’energia inimmaginabile. Note acute si gonfiano nel piccolo sassofono sopranino e si estendono per l’aria con un sibilo potente. Aggredisce la musica, dialoga, la soggioga, la rende come lei la vuole, mentre fiata tutta la sua forza. Le mani ossute, eppure fini, tastano veloci, tanto da non poterne controllare il gesto. Fiato ne ha, oh sì che ne ha, e lo spinge a più riprese nello strumento, tanto da diventare un suo prolungamento. A volte mentre suona rapita, seguendo il corso di una partitura che le balza prepotente alla mente, si curva fino ad arrivare a terra.
Che spettacolo vederla suonare mentre dietro di sé il rullio della batteria, il suono grave del contrabasso ed il notevole suono del pianoforte sono un insieme di un’unica eccezione. Ad ogni nuova esecuzione, accovacciata, si prepara lo strumento, se lo asciuga, lo carezza, lo sente sotto le mani, si sposta i capelli dietro le orecchie, si deterge il sudore e tutto lo fa ad occhi chini, come in una preghiera, tra lei ed il sassofono c’è solo la sua musica, quella eseguita e quella composta. Figura ieratica che prende forza, si concentra, si astrae e poi esegue con sempre più vigore, con una forza che le viene dalle visceri ed ogni volta è meraviglia, è incanto, è Carla Marciano, l’inimitabile artista, tra i più grandi del jazz, ed è di Salerno.
La manifestazione, Festa della  Musica, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo insieme all’AIPFM, con il contributo della SIAE e in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero della Difesa, il Ministero della Giustizia, il Ministero della Salute, l’Anci e la Conferenza delle Regioni.
 
Maria Serritiello
 
 

giovedì 23 giugno 2016

23 giugno giornata mondiale degli abbracci


Abbracciamoci di più e malediciamo meno su tutto e tutti.... che è meglio

Buona giornata a tutti e tanti abbracci per voi
(Se.Ma)

Terza edizione di “Tramonti in Armonia” Ambiente Arte e Musica

Fonte:www.lapilli.eu
                                                                                                                          di Maria Serritiello
Sabato 18 giugno e domenica 20, l’Associazione “Spazio Up Arte” ha organizzato, nella Pineta del Masso della Signora, com’ è conosciuta da tutti i salernitani la Via Belvedere, l’evento, alla sua terza edizione, “Tramonti in Armonia”. Ogni anno in occasione del solstizio d’estate ed in concomitanza della Festa Europea della Musica, Vito Ungaro, presidente dell’associazione “Spazio Up Art”, assieme ad altre associazioni culturali, organizza a Salerno la caratteristica manifestazione che ha come temi principali, l'ambiente, l'arte e la musica. Con la particolare l’iniziativa s’ intende recuperare e promuovere la fruibilità di quest'area, dalle indiscutibili valenze paesaggistiche ed ambientali. Il sito, che un tempo era un punto di riferimento cittadino, ha conosciuto inspiegabilmente fasi di abbandono e di conseguente degrado, con la cultura, l’arte e i suoi diversi generi espressivi, ci si augura che possano essere strumento di azione, creazione e confronto, in tutti gli ambiti della società.
Armonie nel tramonto, dunque, dal "Maso della Signora", la naturale location della gita fuori porta, per i salernitani del tempo nel lunedì d'albis o per le coppiette desiderose di privacy, in tempi meno remoti. Due giorni per fruire di tanta bellezza, godendo di poesia, di teatro, di musica e di arte, sostenuti dalla forza ingenua della spontaneità e da quella specie di naturale stupore, che il posto suscita nel vedersi spalancato davanti agli occhi, sorpresi e abbacinati: Salerno, la città tanto cara ad Alfonso Gatto. Ed ecco lo spiazzo utile, riorganizzato con tenacia e sacrificio da una squadra di volontari, sottratto all'incuria del tempo e di certo malcostume, ahimè duro a morire, un palcoscenico naturale, senza bisogno di abbellimenti e dopo una breve presentazione, dello stesso Presidente Ungaro, vedersi spuntare da dietro gli alberi, un pulcinella (Gennaro Patrone) dei nostri giorni. Una maschera credibile, quanto autenticamente naif, proporre monologhi di disagiate esistenze e di speranze mai sopite, cui segue la lettura di brevi, ma intensi versi della poetessa Maria Serritiello, poesie delicate ed evocative, intervallate da brani di musica classica per sole chitarre, eseguiti dal “Barrios  quartet”( L. Battipaglia,V.Evangelista, C.Pagano, E. Supino)
Armonie suggestive, perfettamente incastonate nelle nobili parole della poetessa, per un tramonto dolce e sereno, spalancato sul golfo che da qui si offre senza ostacoli alla vista. Istallazioni (Land Art), poi, le più varie hanno chiuso il cerchio dell’arte a tutto tondo, che le due giornate hanno saputo donare a quanti sono saliti fin quassù, per ritrovare il vecchio luogo, tutto salernitano, per cui intorno, il volo dei gabbiani, un lupo marsicano, ragnatele tra gli alberi e pigne trasformate in pupazzetti.  Non si ringrazierà mai abbastanza a chi di fatto ha sacrificato il suo tempo, per garantire ad altri il sogno ed il vivere in libertà l’estetica della natura.

Maria Serritiello
www.lapilli.eu


 
 
 
 

Tutto su Salerno Letteratura, quarta edizione

 
                                                            Fonte:www.lapilli.eu
                                                             di Maria Serritiello
 
Dal 18 al 26 giugno a Salerno è Festival della Letteratura, la kermesse, la terza in Italia del genere, è alla sua quarta edizione. Quella salernitana, si distingue per la durata, fissato a 9 giorni, con un numero d’autori e di avvenimenti che si contano intorno ai duecento. All’interno di questa edizione una novità di rilievo che proietta il festival su di una ribalta italiana di grande prestigio ed è la sinergia stabilita con la Fondazione Bellonci per la settantesima edizione del Premio Strega. I cinque finalisti tra i dodici autori selezionati il 15 giugno, sono presenti in una serata particolare nell’atrio del Duomo, ma le novità non sfiniscono qui, infatti da quest’anno si è avviata, una “Vetrina dell’editoria campana” con l’intenzione di farla crescere fino ad arrivare ad un salone dell’Editoria del Mezzogiorno. Salerno letteratura, inoltre, ha intrecciato agganci con il Ravello Festival, con Velia Teatro, con Linea d’Ombra festival culture giovani e con le associazioni A voce alta e Tempi moderni e collaborazioni con l’Università di Salerno, con la Fondazione Alfonso Gatto, con l’Associazione Porto delle nebbie e tanti altri unioni che tutto l’anno diffondono cultura sul territorio.
I luoghi dove si spalma il festival sono:
Arco Catalano, Arenile di Santa Teresa, Atrio del Duomo, Cinema Apollo, Fondazione Carisal, Largo Barbuti, Museo diocesano San Matteo, Palazzo Fruscione, Palazzo Sant’Agostino provincia di Salerno, Sala Pasolini, Tempio di Pomona, Villa Comunale.
Dal 6 giugno in poi è possibile consegnare presso gli infopoint del festival (Via Velia 11 e Tempio di Pomona) tutti quei libri che hanno provocato intense emozioni e che si desidera condividerle con altri. Una volta raccolti ed etichettati con un codice book-crossing, per identificarli, dal 23 giugno sono a disposizione negli appositi scaffali di Palazzo Fruscione.
E’ possibile scaricare FestivApp per essere sempre aggiornati su tutto il programma giornaliero. Punti di ristoro, tra un evento e l’altro, si possono trovare a Palazzo Fruscione e alla Sala Pasolini, mentre a Largo Barbuti si servono birre artigianali e panini gourmet.
Tutti possono aiutare Salerno Letteratura a portare avanti i suoi progetti, partecipando alla campagna di raccolta fondi, con un piccolo contributo “Io sostengo” Sono previsti spettacoli a pagamento per la scena della letteratura che si terranno nell’Atrio del Duomo, nella Sala Pasolini e Largo Barbuti. Non mancano i gadget griffati Salerno Letteratura: segnalibri, penne, t-shirt, taccuino, da acquistare presso gli infopoint del festival. L’importante evento si avvale del patrocinio del Ministero dei beni e della attività culturali e del turismo, della Regione Campania, della Provincia di Salerno, del Comune di Salerno.
Fondatori:
Francesco Durante (direttore artistico) Francesco Durante, giornalista e critico letterario, è nato ad Anacapri e vive a Napoli. Insegna all’Università Suor Orsola Benincasa. È stato redattore capo centrale de “Il Mattino” e del “Corriere del Mezzogiorno”, e di tre periodici femminili: “Grazia”, “D-la Repubblica delle Donne” e “Marie Claire”.
 Ines Mainieri (direttore organizzativo)Nata in Lucania, vive a Salerno dal 1965. Esperta di fondi strutturali, ha lavorato in Commissione Europea a Bruxelles, al Ministero del Lavoro a Roma e alla Regione Campania
 
Maria Serritiello
 

lunedì 20 giugno 2016

Al Circolo Canottieri Irno di Salerno Concerto “Da Bach a Puccini"



Fonte :www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

Ad iniziare il concerto di mercoledì 8 giugno delle ore 19,00 al Circolo Canottieri Irno di Salerno, è Ludovica Ventre, la giovane violoncellista, 15 anni appena compiuti, ma già talentuosa, come il suo curriculum denuncia. Allieva del Liceo Musicale “Galdi” di Cava de’Tirreni (Sa), sotto la guida del M° I. Iannone, ha al suo attivo vari primi premi conquistati in concorsi. Il pezzo eseguito di J.S. Bach Suite n.1, grave e solenne, come solo il violoncello sa fare delle note, ha deliziato i presenti, che si sono profusi in applausi sentiti. A seguire, il soprano statunitense Rebecca Palmer, specializzata nella lirica, nella musica barocca e liturgica, diplomatasi nel 2010, presso il San Francisco Conservatory of Musica e nel 2012 presso il Boston Conservatory. Un cigno biondo, Rebecca, dall’eleganza innata, avvolta da una tunica scivolata, di colore rosso, intona “Caro mio ben” di T. Giordani, “Nel cor più non sento” di G. Paisiello, “Quando men vò “da “la Boheme di G. Puccini, la sua è una stupenda voce, dai gorgheggi limpidi e puri. Nella Seconda parte del concerto, ascoltiamo rapiti di F Schubert “Du bist die Ruh, di H.Granados El ayo discreto, di G. Donizzetti Chacun le sait da La fille  du Reggiment e di G. Puccini, infine “O mio babbino caro”. Ad accompagnarla al piano nei brani lirici prescelti, una maestra d’eccezione, la pianista salernitana Giuseppina Gallozzi, la cui bravura di concertista indiscussa, è frutto di studio continuo e specializzazioni che colleziona tutt’ora. Diplomatasi presso il Conservatorio di Napoli con il massimo dei voti, si è perfezionata con B. Mezzena, L. De Barberiis e J. Micault. Nel 1997 ha ottenuto una borsa di studio dal Ministero della Cultura della Romania, presso l’Academia de Muzica “Rossetti Tescanu-George Enescu” di Bacau. I pezzi da lei eseguiti, J. S. Bach Loure, C. Debussy Bruyere, F. Mendelsshon Preludio, con effettiva bravura, hanno addolcito il tardo pomeriggio dei presenti al circolo Canottieri, che per la sua bellezza, affiancato da un mare che non si risparmia per panorama, fa da degna pedana ai musicisti.
 
Maria Serritiello
 
 
 
 

"In principio era Ippolito”, all’Auditorium del Liceo Classico "De Sanctis" di Salerno

 

Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

Il 12 giugno scorso, l'Auditorium del Liceo Classico "De Sanctis" di Salerno ha avuto il suo battesimo ufficiale per aver rappresentato “In principio era Ippolito”, liberamente tratto dall’Ippolito di Euripide e curato dall’ Officina del dramma Antico del prestigioso liceo, sorto cinquant’anni fa, nella parte orientale della città. Immerso nel verde e nei profumi del giardino che lo circonda, l’Auditorium ha dato il meglio di sé per rappresentare degnamente, come lo s’invocava da anni, il lavoro finale degli alunni, che si sono dedicati ad una sì nobile attività. Realizzato con l’impiego dei fondi europei, è stato inaugurato il 4 marzo di quest’anno.
La versione-rilettura de "L'Ippolito Incoronato" di Euripide, curata dalla Prof.ssa Anna Rotunno e dalla Prof.ssa Amelia Imparato, è incentrata sul tema della purezza, nella figura di Ippolito. Un segnale rivelato anche dal titolo alternativo, "In principio era Ippolito" a chiarire che la prospettiva era dalla parte del giovane figlio di Teseo, o della purezza, od a volerla dire in termini psicologici, della rimozione, della sessualità, a favore della castità virginale, come scelta spirituale.
Ippolito, figlio di Teseo, re di Atene, e della regina delle Amazzoni si dedica esclusivamente alla caccia e al culto di Artemide, trascurando la vita comunitaria e la sessualità. Per tale motivo Afrodite decide di punirlo suscitando in Fedra (seconda moglie di Teseo e quindi matrigna di Ippolito) una insana passione per il giovane. Fedra appare sconvolta e malata e dietro le insistenze della Nutrice, le confessa la causa del suo malessere. Nell’intenzione di aiutare la sua padrona, la nutrice rivela ad Ippolito, sotto giuramento del silenzio, l’insana passione della matrigna. Alla rabbiosa reazione del giovane, Fedra umilia si uccide, non prima di aver lasciato una lettera, per salvare il suo onore, nella quale si dice violentata dal figliastro. Quando Teseo, tornato da fuori città, scopre il cadavere della moglie ed il biglietto, invocando Poseidone, lancia un anatema mortale nei confronti del figlio. Il giovane si dichiara innocente, ma Teseo non gli crede e a lui vincolato dal giuramento, fatto alla nutrice, non resta che accettare di essere bandito da Trezene. Mentre si allontana, la maledizione puntualmente si compie, infatti un toro mostruoso, uscito dal mare fa imbizzarrire i cavalli, che fanno schiantare il carro contro le rocce. Ippolito viene riportato indietro agonizzante e la dea Artemide espone a Teseo la verità sui fatti, dimostrando quindi l'innocenza di Ippolito. Il re si rivolge allora al figlio, ottenendone in punto di morte il perdono.
La scena rigorosa, essenziale, addobbata da verdi teli fluttuanti e cadenti dall’alto a disegnare in maniera spartana lo spazio recitativo, per effetto delle luci cambieranno di colore nel corso della tragedia, marcando i momenti più significativi. Due sgabelli ai due lati del palco, sono la base su cui issate, per tutta la durata, 55 minuti, la dea dell’amore Afrodite ed Artemide dea della caccia e della purezza, si trasformano in statue viventi. La tragedia di Ippolito che si compie ineluttabile avvince i presenti, grazie alla trasposizione del testo, reso agevole e comprensibile d’impatto, dalla brava Prof Anna Rotunno e grazie alla bravura degli allievi, impegnati seriamente in un’attività non certo facile da portare avanti, quando altre attrattive richiamano con più seduzione. Ma tant’è, il fascino di una scuola viva e protagonista può essere ancora un attrattore pedagogico vincente. Un lavoro di squadra tra alunni e docenti si è visto, che hanno reso la serata perfetta e gli allievi degli attori consumati; tra loro molte eccellenze, ma nel rispetto del lavoro di tutti non se ne privilegia alcuno. Il coro, una parte dei 25 allievi partecipanti, con il loro scandire all’unisono l’evento e la susseguente disperazione, accompagnato da un’espressiva gestualità del corpo, ha creato nell’Auditorium un clima non secondo agli antichi teatri greci sparsi nella penisola. Ottima la scelta musicale, raffinata e non invasiva sul resto, dove s’individuano brani di Julia Kent e di Ludovico Einaudi.
Interpreti: Roberta Melillo, Antonio Cocomero, Nunzio Brancaccio, Gaia Rocco, Morena Viviano, Carmine Nastri, Davide Giudice, Francesca Credentini, Andrea Bonfrisco, Arianna Catino, Francesca Rotolo, Chiara Frallicciardi, Francesco Morrone, Innocenzo Mulieri, Rocco Di Muro, Chiara Salzano, Chiara Alviggi, Silvia Bosso, Chiara Del Grosso, Adriana Durante, Imma Iannicelli, Francesca Troisi, Rocco Di Muro, Francesco Morrone.
Scenografia: Benedetta Maresca, Martina Bacco, Francesca Sparano, Mariachiara Sica.
Luci e Fonia :Giovanni Russo, Davide Giudice,Edoardo Coppola.
Aiuto Regia: Davide Caravano
Regia: Amelia Imparato e Anna Rotunno.
 
Maria Serritiello
 
 

lunedì 13 giugno 2016

Tutto su Salerno Letteraura Inizia il 18 giugno




Fonte: la rete


L’edizione 2016 di Salerno Letteratura – la quarta – si aprirà sabato 18 giugno con la prima uscita ufficiale nazionale dei finalisti del Premio Strega: i finalisti saranno resi noti tre giorni prima, dunque quella che Salerno Letteratura ha concordato insieme con la Fondazione Bellonci è un’anteprima assoluta che dovrebbe diventare un appuntamento fisso per le prossime edizioni. L’operazione è interessante, oltre che sul piano del forte rilievo mediatico, anche perché coinvolge il Ravello Festival: il 19 giugno, infatti, i finalisti dello Strega saranno a Ravello, e ciascuno di loro farà una “mini-lectio” sulla sua opera, sul suo modo di intendere la letteratura e sul senso del trovarsi in costiera. Verrà così inaugurato un Laboratorio di letteratura che potrà consolidarsi nel corso degli anni, e che produrrà materiali stampati a cura di Salerno Letteratura, e porterà avanti un progetto di residenze per scrittori ispirato a modelli americani già consolidati: scrittori internazionali fanno domanda per poter accedere alle residenze, una commissione valuta i loro progetti e decide se accoglierli o no, e quando poi il libro esce, reca la dicitura “Scritto a Ravello” (o ad Amalfi, o a Salerno ecc.). Nei giorni successivi, e cioè fino a domenica 26 giugno, Salerno sarà invasa da una serie piuttosto impressionante di autori, di spettacoli, di mostre e iniziative varie. Circa un centinaio di appuntamenti sparsi nei luoghi più suggestivi del centro storico, con l’aggiunta di vari siti che entrano per la prima volta nell’elenco dei luoghi del festival: tra questi, l’atrio del Duomo, la spiaggia di Santa Teresa , la Sala Pasolini dell’ex teatro Diana e il cortile della Carisal. 

Curatori

DIRETTORE ARTISTICO

Francesco Durante

Francesco Durante, giornalista e critico letterario, è nato ad Anacapri e vive a Napoli. Insegna all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli ed è autore del monumentale Italoamericana. Storia e letteratura degli italiani negli Stati Uniti (Mondadori 2001-2005; nuova edizione in dieci volumi Tullio Pironti Editore, 2013; edizione americana 2014). Ha curato i Meridiani Romanzi e racconti di John Fante e Opere di Domenico Rea. Ha pubblicato negli ultimi anni due fortunati libri su Napoli: Scuorno (Mondadori, 2008) e I napoletani (Neri Pozza, 2011).  Ha tradotto opere di Bret Easton Ellis, Raymond Carver, John Fante, William Somerset Maugham e altri. È stato redattore capo centrale de “Il Mattino” e del “Corriere del Mezzogiorno”, e di tre periodici femminili: “Grazia”, “D-la Repubblica delle Donne” e “Marie Claire”. Ha curato la parte letteraria del Festival di Ravello ed è fra i direttori del Festival delle Generazioni di Firenze e direttore artistico del Festival Salerno Letteratura. È stato direttore editoriale della Leonardo, la casa editrice di Leonardo Mondadori, e attualmente è consulente per la narrativa italiana dell’editore Neri Pozza. Il suo nuovo libro, scritto con Rudolph J. Vecoli, s’intitola Oh Capitano! La vita favolosa di Celso Cesare Moreno in quattro continenti (Marsilio 2014).

DIRETTORE ORGANIZZATIVO

Ines Mainieri

Ines Mainieri è il direttore organizzativo di Salerno Letteratura. Nata in Lucania, vive a Salerno dal 1965. Esperta di fondi strutturali, ha lavorato in Commissione Europea a Bruxelles, al Ministero del Lavoro a Roma e alla Regione Campania. È stata presidente provinciale dell’Associazione nazionale “Intercultura” favorendo gli scambi di studio all’estero dei giovani del Salernitano. Ha contribuito nel 1980 alla nascita della rivista Lapis Arte coordinandone la redazione. Ha collaborato all’organizzazione delle cinque rassegne internazionali d’arte (1984- 1989) nell’Arsenale medievale di Amalfi. Collezionista di arte contemporanea, è appassionata di libri per bambini.

ASSOCIAZIONE AMICA DEL FESTIVAL

Duna di Sale

Associazione Duna di Sale è un’associazione di volontariato senza fini di lucro che persegue esclusivamente finalità culturali e di solidarietà sociale. Attiva dal 2002, ha promosso convegni e seminari sui temi della conciliazione, flessibilità, lavoro, pari opportunità, accesso al credito e cultura. E’ stata partner di organismi privati per progetti finanziati dal Fondo Sociale Europeo. L’associazione affianca, con le proprie attività, il Festival Salerno Letteratura sin dalla prima edizione. Alcuni dei soci e dei membri del Consiglio Direttivo di Duna di Sale sono attivamente coinvolti nell’organizzazione degli eventi festivalieri e delle altre attività correlate. Il Consiglio Direttivo dell’Associazione, formato da cinque membri eletti dall’assemblea dei soci, è attualmente presieduto da Daria Limatola.

   Staff

  

Daniela Lovisetto

Web Content Specialist
social@salernoletteratura.it


Daria Limatola

Programmazione bambini e ragazzi
prenotazioni@salernoletteratura.it

Fausto Andria

Coordinamento ospitalita'
segreteria@salernoletteratura.it

Giulia Alberti

Segreteria e Coordinamento
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IL PREMIO 2016 SALERNO LIBRO D'EUROPA / I FINALISTI
    
 


Stefanie De Velasco
Latte di Tigre, Bompiani (Germania) 
 
David Machado
Indice medio di felicità, Neri Pozza (Portogallo) 
 
Emmi Itaranta
La memoria dell'acqua, Frassinelli (Finlandia)
 
 
 







Stefanie De Velasco. vive e lavora a Berlino. Latte di tigre è il suo primo romanzo, già insignito nel 2011 del Literature Prize Prenzlauer Berg.
David Machado. È nato a Lisbona nel 1978. Si è laureato in Economia e Commercio. Nel 2005 ha vinto il Prix Branquinho da Fonseca, Fundação Calouste Gulbenkian e Semanário Expresso con il libro per ragazzi A noite dos animals inventados. In Italia Cavallo di ferro ha pubblicato Il favoloso teatro del gigante (2009) e Che parlino le pietre (2013).
Emmi Itaranta. Nata nel 1976 a Tampere, Finlandia, ha cominciato a scrivere il suo romanzo d'esordio, La memoria dell'acqua, durante gli studi alla University of Kent, in Gran Bretagna. Il romanzo è stato pubblicato nel 2012 in Finlandia, dove ha ricevuto un'accoglienza entusiastica. Da allora, i diritti sono stati venduti in più di venti Paesi, e nel 2014 il romanzo è uscito in America e in Inghilterra, raccogliendo molti consensi e la candidatura al Philip K. Dick Award. Emmi Itäranta è stata anche ospite all'edizione 2014 della Fiera di Francoforte e alla BEA in America nello stesso anno.
 
Gli appuntamenti

Museo Diocesiano San Matteo

Prima vetrina dell'editoria campana

Apertura degli stand degli editori, incontri con i libri e con gli autori. Partecipano le case editrici: Ad Est dell’Equatore, Area Blu, L’Isola dei Ragazzi, Marlin, Oédipus, Spartaco.

11:00

Palazzo Fruscione

Le mostre

Inaugurazione della mostra Piccolo teatro di Tullio Pericoli e dell’installazione Anima madre di Mimmo Jodice.

11:30

Museo Diocesiano San Matteo

Il calcio e la storia

Incontro con Biagio Angrisani, autore di I fratelli di Árpád. Appunti di storia del calcio europeo attraverso la vita di alcuni protagonisti (Area Blu).

12:00

Palazzo Fruscione

Per Valentino Zeichen

Conversazione con lo studioso Antonio Pietropaoli e il poeta Gino Scartaghiande.

12:15

Museo Diocesiano San Matteo

Una saga europea

Incontro con Mariastella Eisenberg, autrice di Il tempo fa il suo mestiere (Spartaco). Introduce Ugo Di Monaco.

17:45

Museo Diocesiano San Matteo

Storia d'amore e di futurismo

Incontro con Simona Weller, autrice di Marinetti amore mio (Marlin). Moderano Alberto Granese e Erminia Pellecchia.

18:00

Tempio di Pomona

Gomorra, dieci anni

Conversazione con gli attori Marco D’Amore e Cristina Donadio, protagonisti della nuova stagione della serie tv. Intervengono Diego De Silva e Francesco Durante.

18:00

Arco Catalano di Palazzo Pinto

Spazio ragazzi / Grandi temi, piccoli lettori

Incontro con Giovanni Calvino, autore di L’Isola del grano blu, e con Giovanni Parisi, che con Calvino ha scritto Il Marchese di Collino o dell’educazone civica (Isola dei Ragazzi).

18:30

Museo Diocesiano San Matteo

La bambina celeste

Incontro con Francesco Borrasso, autore di La bambina celeste (ad est dell’equatore). Introduce Carlo Ziviello.

18:45

Museo Diocesiano San Matteo

L'importanza di essere zombi

Incontro con Gino Frezza, autore di Endoapocalisse. The walking dead, l’immaginario digitale, il post-umano (Area Blu).

19:00

Tempio di Pomona

Cio' che conta nella nostra esistenza

Incontro con Sebastiano Maffettone, autore di Il valore della vita (Luiss University Press).

19:15

Museo Diocesiano San Matteo

Poliziesco senza poliziotti

Incontro con Gianluca Spera, autore di Delitto di una notte di mezza estate (ad est dell’equatore).

19:45

Museo Diocesiano San Matteo

Anteprima

Fratello John, sorella Mary. Le nuove avventure semiserie dell’operatore sociale di Marco Ehlardo (Spartaco).

20:00

Sala Pier Paolo Pasolini

Diciotto memorabili giorni

Incontro-racconto con Francesco Pinto, autore di I giorni dell’oro (Mondadori). Accompagnamento musicale di Andrea Scocozza.




21:30

Atrio del Duomo di Salerno

Serata stregata / Incontro con i finalisti del Premio Strega

Per la prima volta, Salerno Letteratura, d’accordo con la Fondazione Bellonci e in sinergia con il Ravello Festival, porta a Salerno l’anteprima nazionale dei finalisti del maggior riconoscimento letterario italiano, selezionati il 15 giugno tra i dodici autori della “long list”.

23:30

Sala Pier Paolo Pasolini

La venticinquesima ora / Lo scacco

Cinque quadri di Andrea Manzi in una lettura drammatizzata. Introduce l’antropologo Vincenzo Esposito.





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    sabato 11 giugno 2016

    Ogliara in fiore e non solo nei giorni 28 e 29 Maggio




    LAPILLI monumento ogliara


    Fonte:www.lapilli.eu
    di Maria Serritiello


    Il fine settimana scorso è stato piacevolmente movimentato per la zona collinare più panoramica di Salerno. Due eventi di straordinaria socievolezza, per la locale comunità, hanno caratterizzato i giorni di fine maggio e precisamente la valorizzazione del già monumento ai caduti nella piazza di Ogliara e l’Infiorata, messa in opera dagli appartenenti all’Associazione il “Campanile di Ogliara”, in occasione della solennità del Corpus Domini, giunta alla sua settima edizione. Il programma è stato denso di appuntamenti, ad iniziare dal giorno 28, dove protagoniste sono state le due piazze di Sant’Angelo e di Ogliara per onorare i caduti di tutte le guerre. I cittadini hanno fatto la spola tra le due frazioni, allegramente ravvivate dalla Fanfara dei Bersaglieri, della città di Cava de’ Tirreni. Solenne le due cerimonie, affollate di pubblico e di alunni delle scuole elementari e medie, futuro di un mondo migliore, si auspica.
    A creare la sagoma in metallo nero, nell’atto di apprestarsi a rendere onore al cippo esistente, con un lieve tocco di mano, è Vito Ungaro, l’artista di fine sensibilità, che dedica il suo ingegno prevalentemente alle istallazione e a cui la Pro Loco, presidente Luigi Cuoco, riconoscente, ha omaggiato di un piatto in ceramica vietrese. Momento solenni poi, alla presenza dell’assessore all’urbanistica, Mimmo De Maio, in rappresentanza del Comune di Salerno, sono stati e l’esecuzione dell’inno di Mameli da parte della Fanfara dei Bersaglieri, cantato con trasporto da tutti i presenti e la deposizione di una corona di alloro al monumento, che ricorda i giovani caduti nelle missioni di pace, per donare la libertà a chi è stata negata. Un altro bel momento di festosa partecipazione, alla presenza del Dirigente scolastico, Prof.ssa Renata Florimonte e del corpo docente dell’Istituto Comprensivo V circolo Ogliara, è stata la premiazione al 2° Concorso letterario “Stella Montis”, riservato agli alunni delle scuole del Comprensorio, organizzato dall’Associazione “Il Campanile di Ogliara” e dalla Parrocchia.
    Ma Ogliara è desiderosa di essere protagonista in positivo nel panorama di eventi che richiamano gente ed ecco, per la settima volta organizzare “Ogliara in fiore – L’Infiorata di Salerno": evento promosso e programmato dall’ Associazione – Oratorio “Il Campanile di Ogliara”, in collaborazione con altre realtà associative, presenti sul territorio. L’evento, unico a Salerno, si pone come elemento identitario della comunità di Ogliara e riveste, oggi, l’importante ruolo di attrattore per la zona collinare. Nota di distinzione è il patrocinio della Associazione Nazionale delle Infiorate Artistiche “Infioritalia” di cui la Associazione "Il Campanile di Ogliara è socia dal novembre 2015. I tappeti di fiori, che si sono palesati la domenica del giorno 29, sono apparsi di una bellezza eccezionale, in sette anni i gruppi, prevalentemente, di giovani, si sono migliorati moltissimo, acquisendo esperienza, capacità e facendo crescere la manifestazione tanto da riuscire ad imporsi nelle altre. Ogliara adorna di fiori, profumata da effluvi sprigionati da essi, invasa dai colori della natura, nei quali si scorge il tema della misericordia, con la piazza in cui risuona ancora l’inno italiano ed il sotto piazza recuperato da volontari laboriosi a oasi di verde, è il più bell’esempio di cittadinanza attiva che Salerno ha da mostrare.
     
    Maria Serritiello   
     
     
     
     



    "Tramonto in armonia" terza edizione il 18 ed il 19 giugno

     
    E' la terza edizione di questa suggestiva iniziativa che è nata come azione di recupero ambientale della storica pineta del Masso della Signora, ma che già dall'inizio si è caratterizzata per aver messo in relazione persone con passioni e talenti diversi.
    La pittura, le installazioni, la musica, la poesia, la meditazione trovano in questo magico posto una "armonica" collocazione.
    Chi ha già avuto modo di essere presente o partecipare attivamente alle precedenti edizioni, avrà apprezzato l'approccio informale e spontaneo ai vari eventi in programma.
    Anche il momento musicale previsto al Tramonto, oltre al paesaggio che lo avvolge scenograficamente, offre la suggestione di una predisposizione all'ascolto del pubblico su stuoine e cuscini autonomamente portati dai singoli spettatori.
    Le iniziative sono completamente gratuite e realizzate in partnership con altre associazioni.
    Vi aspettiamo.

    Questo è il link informativo dell'evento: https://www.facebook.com/events/876154939162070/

    P.s. Per chi fosse interessato, ci incontriamo domenica 12 alle ore 16,30 per ripulire (ancora una volta) l'area interessata.
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