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venerdì 26 dicembre 2014

Addio a Joe Cocker, grande del Roch

FONTE Mario Luzzatto Fegiz corriere.it
 
LA SUA VOCE HA ACCOMPAGNATO LA MIA GIOVINEZZA, CON LA RABBIA DALLA SUA MI HA INCITATO HA FARMI SPAZIO NEL MONDO DA SEMPRE NON FACILE. HO UN VINILE CONSUMATO DALL'USO. ORA SARA' LA VOCE DEL PASSATO E DEL RICORDO.(maria serritiello)
 
Joe Cocker, all'anagrafe John Robert Cocker (Sheffield, 20 maggio 1944 – Crawford, 21 dicembre 2014), è stato un cantante britannico


Cocker dalla fine degli anni Sessanta ha offerto una sua inquieta personalizzazione del rock.
Il suo burbero e a volte volgare autocompiacimento nell’ eccesso è stata la sua carta vincente ma anche la sua croce.
Egli resta nel rock un interprete imbattuto, una leggenda vocale paragonabile solo a Janis Joplin. Questo suo spirito blues quasi soul che arriva dal Nord dell’ Inghilterra ha continuato ad affascinare per quella sua carica di rabbia e disperazione che colpiva al cuore come in “Feels like forever” scritta per lui da Bryan Adams.
E’ stato un interprete travolgente da”Feelin’ all right” dei Traffic a “Shelter me”, dalla superfamosa “You can leave your hat on” che accompagnava lo spogliarello di Kim Basinger in “Nove settimane e 1.2”, a “Unchain my heart”.
A volte divagava, improvvisava assoli di rara efficacia. Nei suoi concerti abbiamo ascoltato riletture e quasi reinvenzioni di brani incantevoli come “With a little help from my friends”, “You are so beautiful”, “The letter”, “Hitchcock railway”, “Cry me a river” .
Molto spesso managers di pochi scrupoli lo hanno mandato allo sbaraglio nel nostro paese, quando le sue condizioni fisiche e artistiche erano peggiori.
Il pubblico e’ stato ingannato da produzioni mediocri, amplificazioni orrende, band raffazzonate, solo per sfruttare il mito.
Scherzava in scena sulle birre che si scolava in diretta sul palco e anche su altri suoi problemi.
Al concerto tenuto a Milano nel luglio del 1972 esordì’ dicendo: “Non fatevi ingannare: i segni che ho sul braccio sono punture di zanzara” (Joe Cocker, Milano, 15 luglio 1972).

 
 
 
 
 
 

lunedì 22 dicembre 2014

Natale ...e poi Natale di Maria Serritiello

 
Natale…e poi Natale
di Maria Serritiello
 
Conosco
il rumore freddo delle rotaie,
a forza consumato sui binari.
 
Conosco
il consueto andare
nella palude che sempre stagna.
 
Conosco
il sapore del Natale,
la nenia che mi canto,
il fritto affumicato
e la cioccolata  di ogni colore.
 
e conosco
i miei pensieri, la casa di pietra,
i volti in ombra.
22-12-2014                                           Maria Serritiello
 
 
 
 
 

giovedì 18 dicembre 2014

Il suo sorriso non si spegnerà tanto è stato bello


Virna Lisi, 78 anni, si è spenta a Roma a causa di un tumore. Premiata a Cannes, due Davide di Donatello alla carriera, è stata interprete intensa al cinema e in tv.

 Nata ad Ancona nel 1936, nella sua lunga carriera ha vinto sei Nastri d'argento. Fra i suoi film si ricordano Luna nuova (1955) di Luigi Capuano e Lo scapolo di Antonio Pietrangeli del 1955 con Alberto Sordi, mentre l'anno successivo riesce finalmente a dare prova anche delle sue capacità drammatiche in La donna del giorno, di Francesco Maselli.

Due anni dopo - ricorda Wikipedia - proprio grazie ad una pubblicità le arriva la grande popolarità: il dentifricio Chlorodont la scelse infatti per interpretare i propri sketch all'interno della storica rubrica televisiva Carosello, il cui slogan, con quella bocca può dire ciò che vuole, ottenne immediato successo e divenne un vero e proprio tormentone di quegli anni. Nel 1958 compare accanto a Totò e Peppino De Filippo nella commedia Totò, Peppino e le fanatiche.


 
 
 


Salerno, una città illuminata a giorno dalle luci d' Artista 2014

 
QUADERNO A QUADRETTI
RUBRICA DI MARIA SERRITIELLO
 
Con l'addobbo minimale, per tutto il Corso principale della città, fino a tutta la Via dei Mercanti e che riportava i mosaici della cattedrale, iniziava nel 2006, ciò che adesso è diventato un evento di portata internazionale (Salerno tra le dieci città europee da visitare).

E ricordiamole le lucine... qui sotto l' immagine

 
Anche allora montò la polemica ("troppo poco illuminanti...che necessità di istallarle...era meglio spendere i soldi per altre urgenze ...etc etc e bla, bla, bla", segno che alcuni salernitani sono fermi da nove anni allo stesso punto, mentre il mondo gira vorticosamente. Arroccarsi nelle proprie certezze(?) e considerare tutto ciò che è nuovo  insidioso e malefico è abbastanza patetico. Tutti noi abbiamo ricordi, emozioni, sensazioni che sono conservate gelosamente nel cuore,  ma non possiamo trasmetterle intatte a tutti i nostri concittadini, vuoi per un vissuto diverso, grazie a Dio, vuoi  perché quelle nostalgie sono importanti solo per noi. C'è una memoria storica per ogni generazione che va alimentata e raccontata ma non preservata nell'immobilismo. Il futuro di questa città è stato ridisegnato e la vecchia città, che pure ci è cara, nei suoi modi semplici, aperti, tranquilli, umani cederà il posto ad altro, senza per questo perdere il suo patrimonio. Non è più tempo di piccola città addormentata di provincia, non è rispondente alla realtà quotidiana, quella che si vive dinamica finanche nei tanti paesi della nostra penisola. Non è un male il dinamismo, anche se è per effetto della globalizzazione, per cui a Canicattì (e non me ne vogliano i suoi abitanti) si vive come in una delle tante città italiane. Certo ci sono oasi in cui la vita scorre come un tempo ma sono oasi, per l'appunto e in queste zone franche  i giovani non stazionano. E' a loro che bisogna pensare nel consegnargli la possibilità di vivere meglio di come abbiamo vissuto noi, sempre così ha funzionato ma attualmente non è così.
 
                               
 
Il video ufficiale delle luci d'Artista 2014-2015, commissionato da Salerno Energia, che nella versione su F.B si avvale di una stupenda colonna sonora e cioè dell'incantevole pezzo di Leonard Cohen "Alleluya" è cantata divinamente da Alexandra Burke, che invito ad ascoltare, mi ha commossa.
 
 
                             
  
 
 Ho pensato ai miei cari  e alle tante persone che non ci sono più, le quali non hanno potuto fruire di tanta bellezza e poetica versione della città, ma anche ai tanti salernitani che vivono lontani per ragioni di lavoro con il cuore rivolto a questa stupenda terra, bella di suo. 
 
Salerno, una città giovane e per giovani di tutte le età, uno slogan possibile, o anche una pausa di cui pure c'è bisogno, nel quotidiano andare, semel in anno. 
                                     
 
AUGURI A TUTTI.  NATALE E' FESTA DI NASCITA E NASCITA SIA DI BUONI SENTIMENTI E PACIFICAZIONE PER TUTTI.
 
Maria Serritiello
 
                                 
 
                                     
 
 
                                 
 
 
 
 

mercoledì 3 dicembre 2014

119 anni fa nasceva Anna Freud, madre della 'Psicologia dell'Io'


Fonte : Google

Figlia di Sigmund Freud, Anna nacque 119 anni fa. Famoso il suo 'duello' teorico con l'altra psicanalista austriaca Melanie Klein


119 anni fa, nasceva Anna Freud, figlia di Sigmund Freud . Sulle orme del famoso padre, divenne psicoanalista e iniziò ad occuparsi della psicoanalisi infantile.
Assai noti sono i suoi scontri teorici con l'altrettanto nota psicoanalista austriaca Melanie Klein, che perdurarono dalla metà degli anni venti sino al gentlemen's agreement dopo le "Controversial discussions" che si tennero fra il 1942 e il 1944 a Londra.
A differenza di Klein, Anna Freud non riteneva potessero svolgersi trattamenti psicoanalitici di bambini e bambine in età troppo precoce, a causa della loro presunta non analizzabilità per via della supposta mancanza di un transfert. Fu caposcuola della scuola psicoanalitica detta di "Psicologia dell'Io", che ebbe molta fortuna negli Stati Uniti.

martedì 2 dicembre 2014

"In principio": al Broletto la mostra-evento tra arte e scienza





Fonte:NovaraToday
di Valentino Matteo

Porte aperte per la grande esposizione che punta in alto: portare Novara nell'Olimpo dei centri culturali del Nord Italia. La mostra sarà visitabile fino al 6 aprile dell'anno prossimo


"In principio": al Broletto la mostra-evento tra arte e scienza

E' stata inaugurata ieri, venerdì 28 novembre, "In principio. Dalla nascita dell'Universo all'origine dell'arte", la grande mostra-evento che fa tappa al Broletto e ci resta fino al 6 aprile del prossimo anno. Un evento importante e di alto livello, che punta in alto: portare Novara nell'Olimpo dei centri culturali del Nord Italia.
"Una mostra importante per il territorio - ha detto il sindaco Andrea Ballarè - che ha come obiettivo quello di portare questa città e i novaresi alla ribalta, a farsi conoscere e a farsi apprezzare. E per riuscire in questo intento, abbiamo deciso di puntare, ancora una volta, sulla cultura, che per noi è un elemento fondamentale per lo sviluppo della città".
Una mostra interdisciplinare e multimediale, che coniuga arte e scienza, e che ha come obiettivo quello di provare a rispondere agli interrogativi che l’umanità si pone da sempre, costruendo narrazioni diverse, mutevoli e affascinanti dell’idea dell’origine di tutto.
"Quella di oggi (venerdì 28 novembre, ndr) - ha commentato l'assessore alla Cultura del Comune di Novara Paola Turchelli - è una giornata straordinaria per la storia della nostra città. Il cuore di Novara, il Broletto, ospita una mostra che coniuga cultura umanistica e cultura scientifica, che da sempre hanno caratterizzato la nostra città".
Il progetto, prodotto dalla Fondazione Teatro Coccia Onlus in collaborazione con "Codice. Idee per la cultura" e promosso dal Comune di Novara e dalla Regione Piemonte, è stato presentato ieri mattina in una conferenza stampa proprio al Broletto, e raccontato dai curatori, poi, la sera presso l'auditorium della Banca Popolare di Novara.
"Quella che oggi vede la sua realizzazione - ha aggiunto il presidente del Cda della Fondazione Teatro Coccia Gian Vittorio Cafagno - è stata un po' una scommessa, una scommessa che ha preso il via a luglio di quest'anno e che abbiamo vinto. Perchè il nostro obiettivo è, ora, fare della Fondazione Teatro Coccia qualcosa di più: trasformarla in un vero e proprio motore per la cultura della città, non soltanto legata al teatro e alla lirica".
Ideato da Sergio Risaliti, il progetto è a cura di Silvia Bencivelli, Stefano Papi, e dello stesso Risaliti. Ha visto la collaborazione scientifica di sette grandi scienziati italiani che, oltre a garantire il rigore scientifico dei contenuti, accompagneranno virtualmente i visitatori alla scoperta delle sette sezioni in cui si divide l'esposizione. Un percorso di milioni di anni alla scoperta del Big Bang e dell’impulso creativo, in cui convivono i disegni originali di Galileo Galilei e la rappresentazione del mito di Atlante nelle opere del Guercino, le teorie di Newton e il mito di Medusa.
"Una mostra - ha detto Vittorio Bo, presidente dell'associazione "Codice. Idee per la cultura" - che ha una connessione con quella precedente, Homo Sapiens, che era un grande viaggio nell'avventura della diversità umana. Questa esposizione affronta, infatti, i temi dell'inizio dei grandi momenti della storia dell'uomo. Un'esposizione coraggiosa, per il connubio tra arte e scienza, che sarà un grande momento di attrazione per la città".
Una mostra che parla di origini, quindi, dalla nascita dell’universo alla formazione della Terra e della Luna, fino alll’origine della vita sul nostro pianeta. Il grande evento espositivo è un viaggio immersivo in sette ambienti (le sezioni) all’interno dei quali ogni contenuto potrà essere approfondito a diversi livelli, grazie alla presenza di numerosi stimoli visivi e sonori.
Le sette sezioni raccontano, rispettivamente: la storia del "Big Bang" (Astronomia e astrofisica), a cura di Amedeo Balbi; quella della "Terra e dintorni" (Geologia), a cura di Claudia Piromallo; come "Comincia la vita" (Biologia), a cura di Enzo Gallori; la "Sfida di Prometeo" (Antropologia), a cura di Giorgio Manzi; la storia de "Il buio oltre la siepe" (Neuroscienze), a cura di Giorgio Vallortigara; la comunicazione e la nascita della parola in "Bla Bla Bla" (Linguistica), a cura di Andrea Moro; l'arte la bellezza in "Perchè non parli?" (Estetica), a cura di Achille Bonito Oliva.










il calendario dell'avvento ha più di cent'anni

 
Fonte :varia da internet
 
A partire dal 1920 si diffondono in Germania calendari di cartone con 24 finestre riempite con forme di cioccolata raffiguranti motivi natalizi. Da alcuni anni i calendari dell'avvento di questo tipo conoscono una diffusione sempre più ampia in Europa e negli Stati Uniti.
 
Il Calendario dell’Avvento è un calendario alla rovescia e aiuta i bambini a tenere il conto quotidiano di quanti giorni mancano al Natale. Il conteggio parte dalla prima domenica dell’Avvento (da qui il nome del calendario) o dal 1° dicembre.
La particolarità di questo calendario è che nelle finestrelle numerate dei giorni si nascondono gustose tavolette di cioccolato o caramelle, accompagnate da frasi augurali o proverbi su Natale.
La tradizione del Calendario dell’Avvento nasce in Germania agli inizi del novecento, per poi diffondersi in tutto il mondo, in particolare in Europa e negli Stati Uniti.
Curiosità sul Calendario dell’Avvento
La società che gestisce il Mercatino di Natale di Bolzano ha trasformato l’edificio in cui ha sede in un enorme Calendario dell’Avvento.
“Il Calendario dell’Avvento” è il titolo di una serie di cartoni animati realizzata da autori italiani e distribuita nel 2011 dalla 20th Century Fox.

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Con un omaggio ad Eduardo a trent’anni dalla morte, Il Teatro Ghirelli di Salerno inizia la nuova stagione teatrale 2014-2015










Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

Dando inizio alla stagione teatrale 2014-2015, il 23 ottobre, il Teatro Antonio Ghirelli di Salerno, non si è sforzato molto nel celebrare i 30 anni della morte di Eduardo. I due pezzi: "Il dolore sotto chiave", di sapore pirandelliano e "Pericolosamente", una farsa a cui tutte le compagnie amatoriali attingono, sono sembrati troppo poco, per un teatro che si presenta alla città di Salerno come Stabile d' Innovazione, unendo intorno a sé il Comune, l'Università degli studi di Salerno e l'Associazione Assoli di Napoli. E' pur vero che rappresentare Eduardo è impresa difficile assai, l'ha fatto egregiamente e con originalità, lo scorso anno, Fausto Russo Alesi, in una singolarissima versione di "Natale in casa Cupiello", ci riprovano, quest'anno, Tony Laudadio, Luciano Saltarelli e Giampiero Schiano, sotto la direzione di Francesco Saponaro. Lo spettacolo, di 75 minuti in tutto si è impreziosito del prologo iniziale, ossia l'adattamento in versi e in lingua napoletana della novella: "I pensionati della memoria", scritta da Luigi Pirandello nel 1914, il seguito dei due atti, ha avuto dalla sua parte il mestiere degli attori, che pure c'è. Buona la caratterizzazione, sia nel Dolore sotto chiave, che in Pericolosamente di Luciano Saltarelli, solo di maniera, invece, la prova di Tony Laudadio e di Giampiero Schiano.
Il" Dolore sotto chiave" nasce nel 1958 per essere recitato in radio, dallo stesso Eduardo e la sorella Titina, nel ruolo dei protagonisti: i fratelli Rocco e Lucia Capasso. In seguito fu portato in scena, per altre due volte, dallo stesso Eduardo. Protagonisti nelle varie rappresentazioni, sono stati, nel 1964, Franco Parenti e Regina Bianchi, nel 1980, invece, Luca De Filippo e Angelica Ippolito.
Lucia nasconde al fratello Rocco, assente da Napoli per motivi di lavoro, la morte della moglie, temendone un gesto inconsulto. Quando Rocco scopre la verità, in scena si succedono situazioni che nulla hanno a che fare con l'inconsolabile dolore.
Scritto nel 1938, Pericolosamente, è un divertissement sulla tortura coniugale, rimediata con una rivoltella caricata a salve. Nel 1965 la commedia divenne la sceneggiatura dell'episodio L'ora di punta del film Oggi, domani e dopodomani, in cui Eduardo diresse Marcello Mastroianni, Luciano Salce e Virna Lisi.
La programmazione del Teatro Ghirelli proseguirà il 13/16 novembre con "Hanno tutti ragione" dal romanzo di Paolo Sorrentino con Iaia Forte.
Maria Serritiello
www.lapilli.eu

Al via la nuova stagione di cabaret Che Comico 2014-2015 al Ridotto di Salerno

(Foto: Maria Serritiello)

Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

E' iniziata il 18 ottobre, malgrado tutto, la nuova stagione "Che Comico 2014-2015" al Teatro Ridotto di Salerno, non che dovesse iniziare male, anzi, ma "Malgrado tutto" sta per i due comici salernitani Manuel Mascolo e Davide Zottoli, che hanno scelto stranamente di chiamarsi con una preposizione concessiva. Tutto merito di uno spettatore ad un loro spettacolo estivo da animatori, il nome e a rivelarcelo sono loro stessi, in una divertente (mia) intervista dello scorso anno. I Malgrado tutto sono bravi, s'impegnano per migliorare lo standard, i testi nei dialoghi non sono mai banali e quel che più conta, in loro ha riposto la fiducia, Claudio Tortora, come a dire la comicità personificata, per aver dato vita alla rassegna comica, più prestigiosa italiana, Premio Charlot, dedicata al grande Charlie Chaplin, giunta quest'anno alla sua ventiseiesima edizione.
Dalla loro parte Manuel e Davide hanno la giusta umiltà che li accompagna, sono giovani, una bella altezza che già da sola è mezza bellezza, ma loro ce l'hanno tutta intera, sono divertenti e mai sboccati, come va di moda per suscitare la risata grassa. La buona dizione, i testi non ordinari e soprattutto quello di "...io non so che cosa dire..." recitato con maestria da Manuel Mascolo, mentre Davide Zottoli gli fa da spalla con la disinvolta insipienza e la buona mimica. Per non tralasciare la fascia giovanile, eccoli a cantare le strofe sincopate del Rap, intervallate da "Yò, Yò", un ripetuto tormentone facilmente orecchiabile.
Uno spettacolo ben congegnato quello che è andato avanti per tre serate, tanto che, sul minuscolo palco del Ridotto, sono comparse perfino le ballerine, tre belle ragazze rivestite di lustrini e paillettes, uno stacchetto di tutto rispetto, soprattutto per la loro bravura a muoversi in uno spazio sì ridotto.
E quando dall'unica quinta si sente una voce dalle è aperte dire "Buonasera ovèramènte" si capisce subito che in Ka-ba-ret sta per irrompere Spalletta, ovvero Claudio Tortora. Ed eccolo che appare con la giacca abbondante di una taglia, color carta da zucchero, il cappello, un borsalino scuro e sotto il braccio un fascio di giornali. A vederlo così sembrerebbe un distinto signore, se non fosse per il suo nome "Spalletta, il killèr che arricetta". Lui ha fondato un partito dal nome "Forza Agro", organizza la sagra della "Pallottola", al bivio tra Nocera e Pagani, ma anche "Il Festival Internazionale del Ricatto" oppure "La Mostra del Pizzo", vuole trasformare il Parlamento in Zittimento e per vedere le Luci d'Artista di Salerno, senza spostarsi non esita a mettere sotto la montagna, che occulta la vista, nove candelotti di dinamite con la scritta incorporata, appena il varco "Benvenuti nell'Agro". Un personaggio quello di Spalletta che riscuote successo da tantissimi anni, un guappo di cartone che aveva ormai abbandonato, ma per la gioia di quanti seguono il cabaret salernitano l'ha ripreso. "sarebbe stato un personaggio perfetto per Renzo Arbore" lo dice lui stesso " ma già la trasmissione "Indietro tutta" era finita e non se ne fece nulla". Ora che l'ha ripreso per divertire il pubblico e lui stesso, non c'è pericolo che l'abbandoni di nuovo. L'ha promesso.
Maria Serritiello
www.lapilli.eu