Meglio non poteva
iniziare il Festival della Letteratura di Salerno, alla sua seconda edizione,
terzo, per importanza, in Italia, dopo quello di Mantova e Pordenone, ma primo dell’Italia
meridionale. A tagliare simbolicamente il nastro, è stato Raffele La Capria,
scrittore, mito vivente della letteratura italiana, con una prolusione ricca di
spunti, chiara, logica e magica per come ha tratteggiato gli inizi della sua
scrittura, Una vera e propria “Lectio Magistralis” dall’alto dei suoi 92 anni,
portati, nella mente, con baldanza giovanile, di chi ha compreso tutto e
conosce il valore della vita da poter trasmettere. Quando è apparso nel Salone
dei Marmi del Palazzo di Città, lo stesso che accolse nel 1944, per sei mesi,
dall’11 febbraio al 15 luglio, il primo governo Badoglio, per Salerno Capitale,
in compagnia di Diego De Silva, scrittore, che l’ha aiutato a salire lo
scalino, un po’ alto, in verità per chiunque, e sistemarsi sul “seggiolone”,
come ha subito definito, con grande
senso dell’humor partenopeo, lo scrittore, il posto d’onore, è stato accolto da
uno scrosciante applauso. Una vera ovazione che non finiva più e poi tutti in
piedi per omaggiare il suo intelletto, sempre vivace, che da più di mezzo
secolo tiene banco nel panorama culturale italiano.
“Non è vera la vita che vivi, è vera la vita
che scrivi” questo il titolo di ciò che ci ha regalato, in più di un’ora ed
ininterrottamente il grande intellettuale napoletano, che ha vissuto la sua
giovinezza nel Palazzo Monumentale Donn’ Anna, del XVII secolo, all’inizio di
Via Posillipo a Napoli, di quanto più bello al mondo ci sia. Così lo descrive
Matilde Serao nelle sue leggende napoletane “Il bigio palazzo si erge nel mare.
Non è diroccato, ma non fu mai finito; non cade, non cadrà, poiché la forte
brezza marina solidifica ed imbruna le muraglie…”
Vivendo, La Capria,
nella bellezza assoluta, la tesi della “Bella Giornata”, descritta in “Ferito a
morte”, un romanzo del 1961, che vinse il Premio Strega, è venuta quasi di
conseguenza e si riferisce all’attesa della felicità, a quella contentezza,
chiara metafora, che prende all’inizio di un nuovo giorno, non sapendo come
esso si svolgerà fino alla sera, ma quest’ultima è quasi sempre attraversata da
un’ombra, dice lo scrittore, perché non c’è vita senza che non vi sia dolore.
Tanti i concetti in bell’ordine esposti e che lo scrittore e sceneggiatore
espone con chiarezza serena e con voce ferma ma addolcita nel fondo, una voce
che scava dentro, induce al pensiero, alla riflessione e ad essere consenziente
in modo totale. Ciò che dice è la tradizione, è la cultura fattasi vita, altro
non siamo che quelli descritti dal cammino della letteratura, cosicché, Ettore,
Andromaca, Achille, Romeo, Giulietta, Otello, gli avari, i prodighi, il canto
del dolce Stil Nnovo, Laura , Beatrice, Il Cantico delle Creature ci somigliano…oh
si, il cammino è lungo per giungere fino a noi, ma è solo attraverso i passi, che ci
hanno preceduto, sappiamo conoscere chi siamo. Ed ancora: “i concetti” dice “creano idoli,
solo lo stupore conosce la meraviglia dei poeti, la realtà è creazione divina,
le parole sono a creazione umana”. Di parole, come ce le ha dette Lui, ne
vorremmo sentire sempre, ma per fortuna, le troveremo tutte, ad una ad una, nel
prossimo Meridiano in uscita, curato da Silvio Perrella. Grazie Maestro!
Salerno Festival della
Letteratura, dal 23 al 29 giugno 2014, alla sua 2° edizione, è stato promosso dal
Comune di Salerno, con la direzione artistica di Francesco Durante. Un’intera settimana in cui la cultura fa da
padrona, individuando nel centro storico gli angoli più suggestivi per far da
cornice ed impreziosire l’evento. Una settimana, questa di fine giugno, in cui
la letteratura renderà visibile se stessa ma anche i luoghi più significativi
della città, come: l’Arco Catalano di
Palazzo Pinto, Largo San Pietro a Corte, Museo Diocesano, Palazzo Fruscione,
Salone dei Marmi del Palazzo di Città, Palazzo degli stemmi del Palazzo
Arcivescovile, Tempio di Pomona.
Ed ancora, lungo l’asse
viario, dalla Stazione, fino a Largo
Campo, passando per Via dei Mercanti, “Il percorso dei poeti ”, sei palchi
montati, sui quali si recitano poesie , un doveroso omaggio al genere più
praticato dal grandepoeta del secolo scorso, Alfonso Gatto, nella città
che gli ha dato i natali.
150 autori, i partecipanti, dai quali uscirà, tra
cinque, già preselezionati il premiato, con “Salerno libro d’Europa”. Gli autori, tra cui solo un italiano sono:
Jenni Fagan Panopticon, ISBN (Regno Unito) Paolo Piccirillo La terra del
sacerdote, Neri Pozza (Italia) Romain Puértolas L’incredibile
viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea, Einaudi (Francia) Bernard Quiriny La biblioteca
di Gould, L’Orma (Belgio) Noémi SzécsiLa vampira snob,
Baldini & Castoldi (Ungheria).
Il premio ,“Salerno
Libro d’Europa”,è riservato a
narratori europei under 40 ed unagiuria popolare formata dai soci del
Circolo dei Lettori di Salerno, affiancata da una piccola giuria di
critici, sceglierà il super vincitore che sarà proclamato a Salerno il 28
giugno.
12 le sezioninelle quali si spazia e dove si proporranno presentazioni,
reading, anteprime, conversazioni, anteprime con gli autori, ma anche
spettacoli teatrali, concerti e performance “site specific” che animeranno in
modo accattivante il centro storico della città e quanti lo attraversano.
Una piacevole novità per questa edizione è
rappresentata da Largo al Giallo, organizzato dall'associazione
culturale “Porto delle Nebbie”, presidente
Piera Carlomagno, giornalista e
scrittrice. Nello splendido sito di Largo San Pietro a Corte: si alterneranno
autori come Maurizio De Giovanni (che presenterà in anteprima nazionale
il suo nuovo romanzo, In fondo al tuo cuore. L’inferno del commissario
Ricciardi)ed ancora Bruno Arpaia e Diego De Silva, con
un divertente “dialogo” tra i rispettivi, omonimi protagonisti dei loro romanzi
(Alfredo e Vincenzo Malinconico).
Le letture sono tutte a
carico della bravissima attrice Brunella
Caputo, che, nella maratona festivaliera, interpreta, con la sensibilità
adatta e la bravura di mestiere i tanti personaggi proposti dai libri,
regalandogli una straordinaria fisicità. In alcune serate, per tirare un
respiro di sollievo, è coadiuvata dalla bravissima e giovane attrice Teresa Di
Florio, un alter ego di voce.
Mini
diario di due seratedel Festival
Proprio a Largo San
Pietro a Corte, dove tra l’altro sono ambientati i racconti dei quattro autori
salernitani e precisamente: Tina
Cacciaglia Piera Carlomagno, Paolo
D’Amato e Rocco Papa, il 25 giugno
è stata presentata e con successo, la loro fatica comune dal titolo: Corte Nera Runa Editore. Le
particolarità di questa pregevole raccolta sono molteplici, una è che è
ambientata a Salerno, sicché la corte nera del titolo è proprio Largo San
Pietro a Corte, un luogo magico, storico e di una bellezza incomparabile, dove
il libro viene presentato. Una seconda ragione per leggerli è che gli autori,
dei veri talenti della scrittura, pur mantenendo la loro individualità
creativa, si sono intrecciati talmente bene nel raccontare la storia da
risultare un corpo unico.
Sempre nella serata del 25 giugno, dalle 21 in poi, si è
assistito ad un divertente dialogo tra due grandi scrittori: Bruno Aprea e
Diego De Silva, il cui humor dell’ultimo, è stata una piacevole
sorpresa(n.d.r.). In comune i due hanno il cognome del loro personaggio,
Malinconico, per l’appunto.
Il
26 Giugno alle 19,00 è la serata di Maurizio de Giovanni,
molto amato dai salernitani ed infatti Largo San Pietro a Corte è straripante
di folla. Lo presenta la dolcissima Cristina
Marra, una globetrotter della cultura italiana che precisa, pacata,
diligente e professionale, gli pone domande. Maurizio, risponde ben volentieri,
senza risparmiarsi, sapendo di fare la felicità dei presenti, tutti suoi fans,
venuti apposta per lui e non per caso là. Il titolo del nuovo romanzo” In
fondo al tuo cuore. L’inferno del commissario Ricciardi”uscirà in libreria il 2 luglio
prossimo. La lettura di “Rosinè” che in anteprima, lui stesso ha letto, mostrando
capacità interpretative di un’intensità stravolgente, è la più bella pagina
lirica ed intensamente appassionata che da tempo non si ascoltava in un romanzo
e per lo più giallo. Viva il Festival della Letteratura di Salerno se ci dà
queste emozioni e ci fa scendere lacrime non perché siamo emozionalmente facili
ma perché “de Giovanni” ci ha fatto vivere, sia pur per breve, la vita
del suo personaggio come nostra.
A seguire, alle 21, 00, un altro scrittore di livello internazionale Roberto
Costantinicon “ Alle radici del
male” il secondo di una trilogia che avrà termine il prossimo settembree presentatoda Massimiliano Amato
Un'antologia tutta salernitana di Tina Cacciaglia, Paolo D'Amato, Rocco Papa e Piera Carlomagno. Con la prefazione di Diana Lama. Quattro autori, quattro storie, un'unica Corte: Larghetto San Pietro a Corte, uno degli angoli più noir di Salerno! La presentazione del libro si terrà
lunedì 30 giugno, allo Yachting Club Salerno in piazza Della Concordia, nell'ambito di Incostieraamalfitana.it.
La piazza di Ogliara
fiorita, adorna, disegnata, bella nell’unica aiuola di effluvi profumati,
odorati da ogni angolo, protetta dal tiglio centenario e maestoso, così come
dovrebbe essere sempre,ma la rotonda
principale è un luogo di transito a velocità scorrevole, sicché per vederla
speciale edimbellettata, come il 22
giugno scorso, bisogna attendere la domenica che solennizza la festività del
Corpus Domini, quando l’Associazione il “Campanile di Ogliara” organizza la
manifestazione “Ogliara in fiore e non solo…” che quest’anno è alla 5°
edizione.
L’evento, in un dosato mixer, ha coniugato il
gusto del bello per le splendide composizioni floreali, con l’arte sacra dei
madonnari. Ed infatti l’Associazione “Il Campanile di Ogliara” in concomitanza
della solennità religiosa, ha organizzato, il 22 giugno passato, la
tradizionale “Infiorata”, spalmandola su oltre 300 metri quadri di asfalto, per
accogliere il passaggio del Corpo di Cristo. La partecipazione, poi, di
numerosi maestri, madonnari, le cui
opere, sono state inserite all’interno della stessa Infiorata, sono andate ad
arricchire l’evento, con un concorso, il 2° e premi finali per i primi tre
vincitori.
L’evento è stato patrocinato
dalla Regione Campania, dalla Provincia di Salerno, dal Comune di Salerno e di
San Mango Piemonte, dal Forum Nazionale dei Giovani, dalla Fondazione Cassa di
risparmio Salernitana ed ha avuto inizio alle prime luci dell’alba, quando i
maestri madonnari hanno dato il via a disegnare le loro pregevoli opere, che
sono state premiate, per il 2°Concorso Regionale di Maestri Madonnari e
Concorso Balconi e Vetrine in Fiore, da una giuria di qualità, composta da
professori universitari e critici d’arte e da una giuria popolare. Inoltre molteplici,
durante tutta la giornata, gli appuntamenti per i piccoli di Ogliara ed
infatti: alle ore 10 si è aperta la fattoria didattica, dove esperti del
settore hanno mostrato molte specie di animali, alle 11, invece, è stata
animata la Libroteca “Saremo Alberi”, per finire con uno spettacolo di marionette,
intitolato “I Burattini di Din Don” di Angelo Coscia.
L’Infiorata di Ogliara
è solo l’inizio dell’estate 2014 delle zone collinari ed infatti ha dato il via
ad una serie di eventi che animeranno le prossime serate di quest’angolo
panoramico e verde della città.
Per la prima volta e
giustamente tutte le frazioni alte si sono unite, stilando un programma
unitario e concordando date in modo da non accavallarsi a scapito dell’una o
dell’altra frazione.
Di seguito si riporta
la calendarizzazione degli eventi in modo da conoscere per tempo ciò che le
zone collinari, un panorama tuffato nel mare della città, offrono per tutto il
periodo estivo. Non solo la City, dunque, ad essere vivace e ricca di
appuntamenti, ma anche le frazioni alte, allertate e presenti nell’estate
festosa dei salernitani.
Programma
Ogliara 4-5-6-7 Luglio“Sagra
delle Pennette all’Ogliarese”
Rufoli11-12-13-14 Luglio
“Sagra delle lagane e ceci”
Sordina San Mango Piemonte 18-19-20 Luglio “Festa della pizza
fritta”
Rufoli 22-23-24-25 Agosto “Sagra delle trofie”
Rufoli 29-30-31 Agosto “Rufoli Music Festival”
Pastorano
“La Festa delle caserecce ai sapori Pastoranesi”, prevista nei giorni 13-14-15
Giugno, a causa delle condizioni atmosferiche avverse è stata rinviata a nuova
data. Se ne darà notizia in seguito.
Associazione culturale Amici di Pastorano - Associazione
Pro Loco Ogliara – Associazione “Il Campanile di Ogliara” – Associazione San
Si terrà sabato 28 giugno 2014 alle ore 9.30, nel cortile a pianterreno della Pinacoteca Provinciale di Palazzo Pinto a Salerno, Intorno al quadro, l’incontro dedicato al collezionista NINO BASSI (Salerno, 15 aprile 1929 - 23 ottobre 2013), appassionato d'arte e studioso che ha contribuito all’arricchimento delle collezioni pubbliche della Città attraverso generose e significative donazioni ai Musei Provinciali, all'Archivio Storico del Comune e all'Archivio di Stato di Salerno.
Ne parleranno Barbara Cussino, dirigente del Settore Musei e Biblioteche della Provincia di Salerno, Lucia Napoli, direttrice dell’Archivio Storico del Comune di Salerno, Ambrogio Ietto professore, il giornalista Sigismondo Nastri e lo storico dell’arte Marco Alfano.
L’incontro sarà l’occasione per la Direzione dei Musei Provincialidi Salerno di presentare il recupero, avvenuto in collaborazione con Marco Alfano, della cornice originale di uno dei più bei dipinti in collezione: si tratta dell’olio su tela di PASQUALE AVALLONE dal titolo Lo specchio (1915) esposto nelle sale della Pinacoteca Provinciale.
Renzo Arbore è figlio di un medico e di una casalinga. Prima però di laurearsi in giurisprudenza a Napoli, cominciò a distinguersi proprio a Foggia, la sua città natale, nella storica Taverna del Gufo nel centro storico e nei pressi di Via Arpi, dopo essere stato, in precedenza, al seguito di un noto complesso jazz foggiano, la Parker's Boys, anche come clarinettista.
Si interessa di musica leggera e di jazz: al 1964 risale la sua collaborazione con la RAI: si occupa di trasmissioni di varietà (Bandiera gialla, Alto gradimento, L'altra domenica, Cari amici vicini e lontani..., Indietro tutta!); nel 1996 è stato direttore artistico dei programmi Radio RAI.
Nella sua poliedrica attività ha riscosso successi in vari campi: bravo musicista e cantante con L'Orchestra Italiana, conduttore radiofonico e televisivo - restano memorabili le trasmissioni radiofoniche, presentate insieme a Gianni Boncompagni: Bandiera gialla (1965), Per voi giovani (1967), Alto gradimento (1970) e televisive: Speciale per voi (1969-1970), una specie di processo ai cantanti del periodo, L'altra domenica (1976-1979), il suo primo vero successo in cui creò uno stile alternativo in diretta concorrenza con la coetanea Domenica in di Corrado, Quelli della notte (1985), Indietro tutta! (1988) e la recente Speciale per me - meno siamo meglio stiamo (2005). È stato anche attore e regista cinematografico (Il pap'occhio, 1980; "FF.SS." - Cioè: "...che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?", 1983).
Ha avuto il merito di scoprire e lanciare nuovi personaggi fra i quali Roberto Benigni, Gegé Telesforo, Giorgio Bracardi, Mario Marenco, Marisa Laurito, Nino Frassica, Milly Carlucci, Daniele Luttazzi e valorizzarne altri come Michele Mirabella, Luciano De Crescenzo e la Microband, l'attrice Maria Grazia Cucinotta, Nina Soldano, le conduttrici televisiva Luana Ravegnini e Ilaria D'Amico, l'attore Francesco Paolantoni, la presentatrice Feliciana Iaccio, la cantante Pietra Montecorvino.
Le sue esperienze nel mondo musicale iniziano nel 1972, con la "N.U. Orleans Rubbish Band" (dove le lettere puntate stanno per "Nettezza Urbana"[2]), che era composta, oltre che dallo stesso Arbore al clarinetto, da Fabrizio Zampa alla batteria, Mauro Chiari al basso, Massimo Catalano al trombone e Franco Bracardi al piano; questo gruppo pubblicò un 45 giri, contenente She was not an angel e The stage boy, inciso per gioco dai cinque.
Nel 1991 ha fondato L'Orchestra Italiana, con quindici grandi solisti per valorizzare la canzone napoletana classica restituendo dignità, tra l'altro, al mandolino.
Già presidente di "Umbria Jazz", ha dato un intelligente contributo alla rinascita della grande manifestazione jazzistica perugina. Nel 2002 fonda una nuova band, "Renzo Arbore e i suoi Swing Maniacs", scegliendo personalmente i musicisti fra i migliori della scena jazzistica romana e nazionale: il sassofonista Fabiano "Red" Pellini, il chitarrista Emanuele Basentini, il pianista e sassofonista Giorgio Cuscito, il batterista Alberto Botta ed il pianista Attilio Di Giovanni, fra gli altri, hanno militato in questa poderosa swing band. Non scioglie, tuttavia, L'Orchestra Italiana, assieme alla quale continua ad esibirsi per vari eventi alternandosi con la neonata band. Nel 2004 si esibisce in tre concerti con L'Orchestra Italiana: alla Carnegie Hall di New York, al CasinoRama di Toronto ed al Teatro dell'Opera di Roma alla presenza del Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Con gli Swing Maniacs incide un doppio CD uscito nel febbraio 2005, l'album Vintage, ma non li dimostra, premiato col "Disco d'oro".
Nel 2008 ha dato voce al dromedario Tutankamon nel film d'animazione La luna nel deserto diretto dal regista Cosimo Damiano Damato.
Da molti anni è presidente di una associazione dei disc-jockey italiani e si esibisce anche come suonatore di clarinetto jazz. Da oltre 20 anni è testimonial della Lega del Filo d'Oro [3], una associazione onlus che assiste alcune persone sordocieche.
Nel 2009 ha cantato nell'ultimo disco di Claudio BaglioniQ.P.G.A., nella canzone Buon Compleanno.
Trasmissioni
Arbore e la sua banda hanno lasciato un segno profondo nella televisione di qualità che si faceva fino alla metà degli anni novanta.
Già con le sue prime trasmissioni degli anni sessanta, come Bandiera gialla e Speciale per voi, Arbore impone stile e idee estremamente innovativi rispetto ai canoni televisivi dell'epoca. Basti ricordare Speciale per voi (1969), nella quale per la prima volta famosi cantanti venivano messi sotto il fuoco incrociato di domande e osservazioni, anche cattive, da parte del pubblico in sala.
Il più clamoroso successo arriva però dalla radio, con la trasmissione Alto gradimento, condotta insieme a Gianni Boncompagni, un'esilarante sgangherata galleria di personaggi, interpretati per lo più da Mario Marenco e Giorgio Bracardi, che si alternavano alla messa in onda di musica internazionale. Una trasmissione geniale e irriverente, esplosiva e demenziale, che realizzò indici di ascolto impensabili per la radio dell'epoca, creando tormentoni comici che per anni rimasero nella mente e persino nei modi di dire della gente comune.
Arbore ritornò alla televisione nei primi anni settanta: da ricordare la trasmissione pomeridiana L'altra domenica che, in concorrenza con il format più tradizionale proposto dalla Rete 1 della RAI, introduceva un nuovo stile irriverente e goliardico anche nei programmi-contenitore della domenica pomeriggio, con la partecipazione di diversi artisti come Roberto Benigni nei panni del critico televisivo, Andy Luotto il cugino americano, i collegamenti con Mario Marenco da Roma e Isabella Rossellini da New York, le Sorelle Bandiera e tanti altri. Per la prima volta in una trasmissione televisiva il pubblico entra in contatto diretto con la televisione, in palio venti milioni di lire e tante risate.
Renzo Arbore e il suo clarinetto
Nel 1980 arriva la serie Tagli Ritagli e Frattaglie condotta insieme a Luciano De Crescenzo; nel 1981Telepatria International con le indimenticabili evocazioni spiritiche di Dante (Roberto Benigni), Cristoforo Colombo (Paolo Villaggio) e con l'ultimo dei Mille (Carlo Verdone), in cui lancia le Gemelle Nete; e nel 1984Cari amici vicini e lontani, programma sulla storia della radio, nuovamente con le Gemelle Nete (che interpretano la sigla finale del programma, Un bacio a mezzanotte).
Ma è nel 1985 che giunge il grande successo con la trasmissione di Rai 2Quelli della Notte, un appuntamento cult, con una serie di personaggi comici e intellettuali che si riunivano nella notte surreale e un po' cialtrona. La trasmissione, una chiara satira nei confronti dei dilaganti salotti televisivi, lancia sul firmamento nazionale il comico Nino Frassica nelle vesti di Frate Antonino da Scasazza che, con i suoi sproloqui, fece divertire mezza Italia. Molti altri furono comunque i nuovi volti lanciati dalla trasmissione, come Riccardo Pazzaglia il filosofo partenopeo, Massimo Catalano l'intellettuale viveur, Maurizio Ferrini rappresentante romagnolo di pedalò affezionato al Partito Comunista, Simona Marchini romantica sognatrice, Marisa Laurito cugina in attesa perenne del fidanzato, e ancora Mario Marenco, Andy Luotto oltre che lo stesso Renzo Arbore, grande trascinatore. La trasmissione segnò un'epoca e i tormentoni e le battute entrano nel gergo quotidiano. L'album prodotto con le musiche della trasmissione vendette 500.000 copie.
Nel 1987/1988 la trasmissione Indietro tutta! replicò l'enorme successo di Quelli della Notte. Il programma stigmatizzava l'invadenza della televisione di tipo più commerciale, ridicolizzandone usi e costumi; una parodia televisiva in cui Nino Frassica impersonava un improbabile quanto sgangherato "Bravo presentatore"; notevole il gruppo di ballerine brasiliane del Cacao Meravigliao che rappresentavano un surreale sponsor e le Ragazze Coccodè, un ridicolo corpo di ballo. Non mancavano inoltre personaggi come Mario Marenco che impersonava "Riccardino", un bambino parecchio dispettoso che con tanto di grembiule e cartella passava il tempo a rincorrere il cane Fiocco. Il maestro Mazza era a capo dell'orchestra "Mamma li Turchi", Francesco Paolantoni era Cupido, appeso all'altalena e intento a lanciare frecce che non andavano mai a segno. La scenografia rappresentava una nave e l'ammiraglio Arbore era attorniato da due belle ragazze che rappresentavano Miss Nord e Miss Sud; a guardia del sotterraneo erano le "Guardiane" (una delle due era una giovanissima e ancora sconosciuta Maria Grazia Cucinotta, l'altra Feliciana Iaccio).
Nel 1986 Arbore partecipa al Festival di Sanremo con la canzone ironica Il Clarinetto e si piazza al secondo posto. Nell'esecuzione del brano sul palco sanremese è accompagnato da quelli che egli stesso chiama i "Tre amici e il cognato" di cui fanno parte Gegè Telesforo e Nando Murolo. Seguono altri programmi televisivi come DOC e Marisa la Nuit. In quest'ultimo programma, condotto da Marisa Laurito, Arbore, che è la voce fuori campo, anticipa quello che sarà il modo di fare televisione della Gialappa's Band.
Nel 1990 conduce Il caso Sanremo, dove in un processo simulato è giudice su fatti e misfatti della storia canora sanremese attorniato da una improbabile corte ed avvocati interpretati da Michele Mirabella e Lino Banfi.
Nel 1992 in una trasmissione in 4 puntate, rende un sentito omaggio televisivo a Totò con Caro Totò… ti voglio presentare. Un programma per celebrare la grandezza artistica del più grande in assoluto: il Principe della risata.
Nel 1996 conduce senza sosta per 22 ore La Giostra, in diretta via Satellite per Rai International di cui è diventato intanto direttore Artistico e Testimonial.
Nel 2005 è la volta di Speciale per me - Meno siamo, meglio stiamo! (17 puntate dal 23 gennaio al 4 giugno[4]) su Rai 1, definita dallo stesso Arbore una "trasmissione amarcord" con l'obiettivo di mostrare tutta la tv memorabile che la gente tende a dimenticare. Il senso della trasmissione è una sorta di mercatino di modernariato televisivo; anche la musica proposta è volutamente "vintage". La trasmissione riscuote un buon successo anche se va in onda in terza serata (proprio a questa collocazione notturna allude il sottotitolo "meno siamo, meglio stiamo"), con una media di quasi un milione e mezzo di telespettatori dopo mezzanotte, il 25 per cento di share.
Nel giugno 2008 è stato pubblicato il libro Renzo Arbore e la radio d'autore - Tra avanguardia e consumo, un volume monografico scritto da Salvatore Coccoluto, dedicato alle storiche trasmissioni radiofoniche di Arbore.
Ha realizzato il gioco in scatola Ma non i coperchi, ideato con Giancarlo Magalli e pubblicato dalla International Team.
Il 15 novembre 2010 Arbore torna in tv con la trasmissione ...a lunga durata, Arbore e gli aborigeni su Rai International e in replica su Rai 5.
Il 4 settembre 2011 la Rai ha dedicato ad Arbore una puntata monografica della trasmissione Speciale TG1 documentari realizzata dal giornalista Vincenzo Mollica.
È del 2013 la sua biografia Renzo Arbore: vita, opere e (soprattutto) miracoli a cura del giornalista della Rai Gianni Garrucciu, contenente numerose testimonianze di tanti colleghi e amici di Arbore.
Vita privata
Scapolo convinto, dopo un legame negli anni '60 con la cantante e presentatrice torinese Vanna Brosio, si è accompagnato con la cantante romana Gabriella Ferri[5], ha poi avuto una lunga storia d'amore nel decennio successivo con Mariangela Melato; successivamente è stato legato a Mara Venier fino al 1997. Nel 2007 si è legato nuovamente alla Melato, ed è stato con lei fino al giorno della morte di Mariangela avvenuta l'11 gennaio 2013.
Ambasciatore nel mondo della musica napoletana
Nel 1991 fonda L'Orchestra Italiana, composta da quindici grandi strumentisti, con lo scopo di diffondere nel mondo la canzone napoletana classica. Nel 1993 ottiene un trionfale successo al Radio City Music Hall di New York.
Nell'ottobre 2007 è uscito il libro Renzo Arbore ovvero Quello della musica, la prima biografia musicale dell'artista scritta dal giovane clarinettista e musicologo Claudio Cavallaro, suo fan fin da bambino.
Nella canzone "Se io fossi San Gennaro" di Federico Salvatore, l'artista napoletano dice: "Io non posso sopportare che un signore nato a Foggia porta Napoli nel mondo e la stampa lo incoraggia...". Chiaro e polemico riferimento a Renzo Arbore e alla sua iniziativa di diffondere nel mondo la canzone napoletana classica.
Il 30 luglio 2006, all'indomani del concerto inaugurale della tournée con L'Orchestra Italiana a Chieti, ove giovanissimo, a tempo di guerra, risiedette da "sfollato" e assistette all'arrivo degli Alleati, Renzo Arbore ha ricevuto la Cittadinanza onoraria della città.
Il 13 dicembre 2013 viene nominato cittadino onorario di Palermo per il documentario “Da Palermo a New Orleans... E fu subito Jazz” in cui vengono raccontate le vicende artistiche e umane della Original Dixieland Jass Band, capitanata da Nick La Rocca e composta da un gruppo di amici, quasi tutti di origine siciliana, che incisero a New York nel 1917 il primo disco al mondo di jazz.
Nel 2010 gli è stato attribuito il Premio America della Fondazione Italia USA
Ciro Esposito, il giovane tifoso del Napoli ferito a Roma prima della finale di Coppa Italia, è morto alle prime ore di questa mattina nel reparto di Rianimazione del Policlinico Gemelli, dove era ricoverato. Le sue condizioni si erano improvvisamente aggravate ieri, dopo svariati interventi chirurgici che avevano fatto sperare in un miglioramento. Cosciente quasi fino all'ultimo, era entrato in coma irreversibile. Esposito è morto "per insufficienza multiorganica non rispondente alle terapie mediche e di supporto alle funzioni vitali", ha precisato Massimo Antonelli, direttore del Centro rianimazione del Gemelli, che ha anche espresso, nome di tutto il reparto "profondo cordoglio e vicinanza ai genitori di Ciro in questo momento di dolore per la perdita del proprio figlio".
Andata com'è andata, la sconfitta ai mondiali è la metafora della decadenza italiana...Facciamocene una ragione e cerchiamo di recuperare...non più polemiche e chiacchiere da tv spazzatura, ma olio di gomiti per ricostruire questa nostra Patria ridotta a brandelli in tutti i settori, purtroppo. Le eccellenze ci sono ma se le escludiamo per dare spazio alle mediocrità, questi sono i risultati. Abbiamo galleggiato ora dovremmo nuotare, il che è differente
MUSEO ARCHEOLOGICO PROVINCIALE
VIA SAN BENEDETTOSALERNO
SABATO 21 GIUGNO ORE 19,00/22,00
PERFORMANCES MUSICALI POETICI INCONTRI
Programma
Solstizio d’estate effervescente all’Archeologico Provinciale di Salerno. Il prossimo sabato 21 giugno l’Associazione Fonderie Culturali, in collaborazione con la Provincia di Salerno e con l’Associazione Salerno Attiva, trasformerà il Museo di via San Benedetto in un grande palco per ospitare la
“Festa della Musica”
la kermesse europea che da vent’anni riempie le piazze e strade delle città di tutta Europa. Un’occasione da non perdere per esplorare i molteplici linguaggi e generi musicali che abitano la città. I salernitani ed i turisti potranno, infatti, visitare gratuitamente il Museo Archeologico Provinciale, che per l’occasione resterà aperto eccezionalmente dalle ore 19.00 alle 22.00.
La speciale serata di inizio estate vedrà esibirsi musicisti affermati e giovani artisti, con performance individuali e collettive, e non mancheranno sketch teatrali e momenti letterari.
La festa si aprirà con la presentazione, in anteprima, del nuovo video musicale di Salvatore Venturini, in compagnia del papà Bruno già un pezzo di storia della musica italiana e la partecipazione straordinaria del designer olandese Ton Pret.
A seguire un momento di relax con la lettura di poesie della professoressa Maria Serritiello, interpretate dall'attrice Brunella Caputo .
E nel mentre che il cielo si riempie di stelle i visitatori potranno scatenarsi a ballare con il concerto rock del gruppo Atomica con Francesco De Falco. Per gli appassionati di mitologia, la musa Euterpe, interpretata da Lucia Avino e diretta da Antonella Aprea, racconterà invece storie e leggende della musica vagando tra le sale fino al cospetto del Dio Apollo, simbolo del Museo. La serata si concluderà con un divertente flash mob… tutti a ballare un’originalissima coreografia che diventerà poi un video cult!
INGRESSO LIBERO
Festa della musica...per saperne di più
Lanciata inFrancia nel 1982, la Fête de la Musique è diventata un autentico fenomeno che si iscrive in un contesto europeo che coinvolge ormai numerose città in tutto il mondo. In Europa dal 1995 hanno aderito, confederandosi in una Associazione europea, le città di Atene, Barcellona, Berlino, Budapest, Bruxelles, Lisbona, Liverpool, Losanna, Madrid, Napoli, Parigi, Praga, Roma, Senigallia (An), Lanuvio (RM). In Italia, in questi ultimi anni, numerose città hanno aderito all’evento e molte altre ancora stanno aderendo. Numerosi istituti, amministrazioni, centri culturali, operatori, professionisti hanno contribuito a questo sviluppo internazionale e sono coinvolti ogni anno nell’organizzazione dell’evento. Adattandosi alle specificità culturali di ogni paese, la festa ha saputo inventarsi, reinventarsi e diventare una manifestazione musicale internazionale emblematica.
Lo spirito della Festa
Lo spirito della Festa è quello di una festa popolare, che riassume in sé i valori di una nuova tradizione. Il significato è la partecipazione come momento di socialità, creatività, espressività. La libera volontà dei partecipanti, l’assenza di forme di selezione dei generi, l’organizzazione come struttura che facilita l’iniziativa dei musicisti, rappresentano l’idea di una società in cui il singolo cittadino trova il proprio spazio in perfetta armonia, in un insieme in cui il contributo di ognuno è anche la sua stessa rappresentazione. Solo una festa popolare può offrire l’opportunità della libera espressione di tutte quelle persone che, prescindendo dall’attività professionale, o aspirando a una carriera musicale, desiderano esibirsi di fronte ad un vasto pubblico. La Festa, per quanto riguarda il coordinamento italiano, è aperta a Comuni e istituzioni, mentre prevede una quota di partecipazione, in forma di iscrizione al Coordinamento, per le associazioni culturali e altre realtà indipendenti.