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mercoledì 29 agosto 2012

Grillo contro Benigni: 'Il Pd quanto l'ha pagato?

FONTE:ANSA.IT


 
Quaderno a Quadretti
   Rubrica di Maria Serritiello
Il comico attacca sulla partecipazione alla festa del Pd. Ma il manager di Benigni ribatte: 'Soldi dai biglietti, non dal partito'


In verità i "mugugni",  perchè tali sono, di Grillo hanno stufato. Attaccare tutto e tutti è becero qualunquismo,  ma può tutta la vita, che sia comico o  capo di un partito,  sciorinare la litania che oggi è diretta a quel mostro sacro di Benigni?  E' basta, gli italiani sono stanchi di battibecchi da condominio e poi che politica è mai questa se si basa sulla maldicenza, ora contro uno e domani sotto a chi tocca? Politica vuol dire progettualità, soluzioni, lavoro, benessere per i cittadini e lungimiranza, negli attacchi di Grillo, che, in questo, è in buona compagnia,  nulla di tutto ciò si vede. Se mi posso esprimere, Grillo, i suoi mugugni da comico potevano anche far sorridere, delineavano un personaggio ma in politica sono un pietoso tentativo di scontata oratoria.  E poi prendersela, in un altro attacco dei suoi mugugni, con i senatori a vita, che secondo lei hanno troppi anni e non muoiono mai. Che eleganza, la stessa usata in tempi recenti dalla lega e nel passato, mai passato, devo supporre, dai nazisti. Che facciamo, camerata Grillo li mandaimo ai forni crematori ?
"Ma mi faccia il piacere", direbbe il principe, di nome e di fatto, dei comici, Totò e  non mischiamo la lana con la seta, dove seta sta per Benigni, nel caso non l'avesse capito.
Maria Serritiello

L'articolo
Fonte:Ansa.it

GRILLO, A QUANTO AMMONTA IL CACHET DI BENIGNI?

 "Gli incontri annuali per riflettere sul futuro della Nazione (il passato e il presente se li sono già giocati) e per fare un po' di festa in piazza del pdmenoelle costano una cifra. Ma quanto esattamente? Con che soldi sono organizzati? Forse quelli del finanziamento pubblico o grazie alla generosità di imprenditori 'amici' e disinteressati (tipo Riva per intenderci)?". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog, facendo riferimento alla festa nazionale del Pd di Reggio Emilia.
Il comico, che allega un video dell'intervento di Roberto Benigni alla Festa democratica, proprio a Benigni, pur senza nominarlo, sembra far riferimento quando chiede: "E gli artisti invitati sul palco lo fanno per solidarietà verso il pdmenoelle o a fronte di un ricco cachet? E questo cachet a quanto ammonta?".
"Domande perdute nel vento - conclude Grillo - blowing in the wind...".

MANAGER BENIGNI A GRILLO, SOLDI DA BIGLIETTI NON DA PD

"Per abitudine non prendiamo soldi dai partiti e anche questa volta non abbiamo incassato nulla dal Pd, ma dai biglietti venduti per lo show": Lucio Presta, manager di Roberto Benigni, replica così all'affondo di Beppe Grillo sul cachet intascato dal regista premio Oscar per la sua partecipazione alla Festa democratica a Reggio Emilia.
"Nel mondo dello spettacolo se c'é gente che viene a vedere l'artista e paga, incassiamo, altrimenti no", spiega Presta. "Non c'é nessun minimo garantito. Se poi Grillo vuole discutere di cachet, anche del suo, naturalmente - conclude - sono sempre pronto a incontrarlo".









Beh, Grillo, divertiti pure tu nell'ascoltare Benigni, ma poi fai la persona seria, mi raccomando...



domenica 26 agosto 2012

Rei Momo "Dueamanti" secondo singolo


 E' uscito "Dueamanti" il secondo singolo dei Rei Momo, tratto dall'album  i "Demoni
Indiscussa è la bravura strumentale dei Rei Momo che si conferma anche in questo singolo. Il video, descrittivo del testo, ha giuste contrapposizioni d'immagini, tra il prima e cioè l'infanzia innocente dei protagonisti, destinati all'amore per sempre; tra il dopo,  i ricordi adulti  di quand'erano due amanti ed infine, consumato il sentimento, tra il rammarico di una conclusione voluta solo da uno . La nostalgia di un sentimento, che un tempo li ha resi due amanti, è espresso da immagini dove a prevalere è il colore bianco, segno di un   sentimento puro ed inattaccabile. Il pezzo, infine,  ha due fraseggi musicali, l'uno d'introduzione, nel quale si racconta musicalmente la storia e l'altro, il dolcissimo refrain ripetuto, destinato ad entrare, piacevolmente ossessivo, nella testa di chi l'ascolta, per non uscirvene tanto facilmente. 

"... ma se tu tornassi qui nell'estasi di quando eravamo due amanti, ritroveresti le cose che , come esplosioni cosmiche ti portano a me..."

Ecco,  del ritornello già  ne sono  prigioniera,  mi accarezza dolcemente l'udito,   ripeto il canto sottovoce e sono nella storia che, i Rei Momo,  da oggi,  mi raccontano.

 
Maria Serritiello

Note Biografiche

Rei Momo sono una rock-band italiana composta da Ennio Cavuoto (voce e basso), Michele Criscuolo (chitarra) e Pasquale Riccio (batteria). Il nome “Rei Momo”, letteralmente “Re del carnevale”, è tratto dal titolo di un album di David Byrne, storico membro dei Talking Heads, ed è in armonia con lo spirito del gruppo. Nel senso più profondo, infatti, il carnevale non è altro che uno spettacolo senza ribalta e senza divisione tra esecutori e spettatori, nel quale sono abolite le norme della vita sociale, viene meno qualsiasi distanza tra le persone e v'è combinazione tra sacro e profano, tra sublime e infimo, tra grandioso e meschino, tra saggio e stolto. E' un simbolo di libertà, un mondo al contrario nel quale si assiste al rito dell’incoronazione e scoronazione del Rei Momo, un uomo qualunque che, nella vita rovesciata, è tutto l'opposto di un vero re. Ad oggi la band ha all’attivo numerosi brani inediti e concerti live in diverse città italiane. Per alcuni anni ha collaborato con il cantante Mango, partecipando, come Special Guest, ai tour 2009 e 2010 dell’artista lucano e suonando in alcuni tra i più importanti teatri italiani, tra cui il Gran Teatro di Roma (16 febbraio 2009 e 5 marzo 2010), il Teatro Smeraldo di Milano (23 febbraio 2009), il Teatro Augusteo di Napoli (9 marzo 2009 e 15 marzo 2010) e il Teatro Verdi di Firenze (30 marzo 2010). Il primo singolo estratto dall'album di Mango "Gli amori son finestre" porta la firma dei Rei Momo e si intitola "Contro tutti i pronostici". Attualmente  è in uscita il primo album della band "Demoni".




A Salerno primo "Defilè del Gusto" targato Scriptorium

FONTE: WWW.LAPILLI.EU
DI MARIA SERRITIELLO

Il  26 agosto 2012,  presso la lega navale di Salerno, presieduta da Vito Caponigro,  primo "Defilé del Gusto", evento curato da "Scriptorium", comunicazione, linguaggi alternativi e dolce cultura, presidente la giornalista del quotidiano "Il Mattino", Luciana Mauro. Si cimenteranno nel primo defilé, i migliori chef salernitani, interpretando le ricette dell'amore, ispirate al libro scritto dalla stessa Mauro. Una succulenta rassegna di ciò che si riesce a trasformare in cibo con i prodotti di eccellenza, raccolti dalla terra della Campania Felix, che per fertilità, fecondato dal limo, seconda solo all'Egitto. Un' idea bizzarra quella di far sfilare, al pari di modelle, ma originale, i piatti  dei migliori chef salernitani, nel panoramico e marinaro spazio del Molo Masuccio Salernitano, messo a disposizione dalla lega navale della città. La creazione dei piatti, autentiche prelibatezze, è ispirata al libro "Ricette per farsi sposare", un bestseller ormai, scritto da Luciana Mauro, al suo sesto libro, che per hobby ama cucinare quasi quanto scrivere. Il manuale d'amore, cotto e mangiato, attraverso tappe opportune del gusto è teso a migliorare la comunicazione con il proprio partner e a rendere agevole la vita di coppia che, per camminare nell'unica direzione, deve affrontare un mare di difficoltà quotidiane. Un pret à porter, utile all'occorrenza, magari per digerire metaforicamente, trattandosi di cibo, quanto la vita può rendere indigesto. Durante la serata,  oltre al numeroso pubblico, assisterà  una giuria esperta che conferirà ai bravi chef salernitani, un particolare titolo stampato su pergamena, come ricordo. "La cucina è come l'amore" dice Luciana Mauro "perché riesca serve dosare bene gli ingredienti" e lei per tendere all'ottimo nelle due abilità, si sa, scripta manent,  ha voluto fermare sulla carta, per sé e  per quanti la leggeranno gli opportuni consigli. Cotto e mangiato, questo il sottotitolo delle "Ricette per farsi sposare", un manuale appropriato, dove il cotto ed il mangiato ha un chiaro riferimento ma per conoscere la resa si dovrà arrivare fino all'ultima pagina e studiare  le indicazioni del testo le quali potranno tornare utili in svariate occasioni. E' un invito...alla lettura!
Maria Serritiello
Scriptorium
L'appuntamento del 26 agosto è il terzo messo in cartellone da Scriptorium, l'associazione culturale di comunicazione, che oltre all'originalità  nel creare eventi fuori dall'usuale, ha la particolarità di usare luoghi che esaltano la bellezza della a città, quasi una cartolina inviata in giro, per promuovere la voglia di visitare la città di Salerno, bellezza della natura.
Maria Serritiello





Al premio Pino Veneziano vince la compagnia Daltrocanto

DI MARIA SERRITIELLO

La Compagnia Daltrocanto, formazione salernitana di pregio musicale, per il genere popolare, di cui è la maggiore rappresentante, è stata premiata il 21 agosto, a Selinunte, all' VIII  edizione  "Premio Pino Veneziano". La manifestazione, nelle sue precedenti edizioni, ha assegnato il prestigioso premio al percussionista Alfio Antico, alla cantante Etta Scollo, allo scrittore, autore e regista Ascanio Celestini, all'antropologa siciliana Elsa Guggino, all'autore, attore e regista Fabio Monti, all'Officina Zoè, al regista Edoardo Winspeare, al cantautore Pippo Pollina. Il premio è dedicato alla memoria di Pino Veneziano, storico cantastorie siciliano, scomparso nel 1994. Dalla sua voce e dal suo dialetto tagliente rimasero incantati  anche Lucio Dalla, Fabrizio De André, che lo volle al suo fianco nel suo primo concerto in Sicilia, il poeta Ignazio Buttitta, che scrisse la presentazione al suo unico disco pubblicato nel 1975, definendolo "un cantastorie che fa politica e la sublima con la poesia" e finanche il poeta Jorge Luis Borges. Il prestigioso riconoscimento, per la Compagnia Daltrocanto e il suo mentore, Antonio Giordano, è l'ennesima riprova di quanto bene fanno, nel portare avanti il discorso musicale di memoria e di recupero. Sempre in viaggio per diffondere la conoscenza delle radici del canto popolare e  presente ovunque c'è da testimoniare, col suono prodotto da strumenti  tipici, a difesa e per i più deboli, la Compagnia Daltrocanto è divenuta ambasciatrice di valori positivi, in un'epoca, quella attuale, così priva di essi. Alla cerimonia di conferimento, ha fatto seguito, nella splendida cornice di Selinunte, l'incantevole cittadina della costa sud occidentale della Sicilia, sovrastata e impreziosita dall' antichissima acropoli greca, un festoso concerto dal vivo della Compagnia Daltrocanto.

Note
" La Compagnia Daltrocanto", è la formazione salernitana che si caratterizza per il suo personale ed originale modo di rileggere la musica popolare tradizionale, alla luce di sonorità nuove ed attuali. Il gruppo musicale  valorizza, per le sue sonorità, strumenti tipici come la zampogna e la ciaramella, non tralasciando, per altro, una coinvolgente interazione con gli altri, delle diverse aree geografiche e musicali, quali : chitarra classica, bouzouki  greco e irlandese, basso elettrico, tammorra e tamburello. La Compagnia è inserita nella Rete Italiana di Cultura Popolare per rappresentare  la città di Salerno . La Rete Italiana di Cultura Popolare, con sede a Torino, svolge contemporaneamente attività di studio e ricerca - attraverso il Comitato Scientifico - e di progettazione e programmazione di azioni mirate alla individuazione, tutela e valorizzazione, nel solco della modernità, delle tradizioni e delle diverse espressioni di cultura popolare.
Maria Serritiello



E' morto Neil Armstrong, primo uomo sulla luna



L'ex astronauta aveva 82 anni. Nel luglio del 1969 condusse la missione di allunaggio dell'Apollo 11. Nella storia le sue parole: "E' un piccolo passo per l'uomo, ma è un grande balzo per l'umanità

All'età di 82 anni è morto Neil Armstrong, il primo uomo che, il 20 luglio del 1969, mise piede sulla Luna dopo aver condotto la missione di allunaggio dell'Apollo11. A dare la notizia è stata la rete americana Nbc. Armstrong aveva subito un intervento chirurgico di quadrulo bypass coronarico lo scorso 7 agosto, due giorni appena dopo aver compiuto 82 anni. Il 6 un esame medico aveva rivelato la parziale occlusione nelle arterie che portano il sangue il cuore. Nella storia le sue parole: "Un piccolo passo per un uomo, un grande balzo  per l'umanità". Per il presidente degli Stati Uniti Barack Obama "se ne va uno dei più grandi eroi americani di tutti i tempi". Uno dei suoi due "compagni di viaggio", Buzz Aldrin, ha affidato a Twitter il suo ricordo: "Eravamo buoni amici", ha scritto, "saremo legati per sempre".

Neil Armstrong nacque il 5 agosto 1930 in Ohio figlio di Stephen Koenig Armstrong e Viola Louise Engel, famiglia di origine tedesca. Il suo primo volo fu all'età di sei anni, su un piccolo velivolo in una fiera paesana, dimostrando però così la sua grande passione per l'aria. Combattè come pilota di jet per la marina militare americana nella guerra di Corea. terminando quel conflitto con ben 72 missioni al suo attivo.
 Ha frequentato la Purdue University, dove si laureò in ingegneria aeronautica nel 1955. Diventò pilota civile e per la NASA testò l'X-15, in grado di raggiungere i 6.401
km/h.

Fu selezionato come astronauta nel 1962. Per il Programma Gemini comandò la missione Gemini 8, che fu la prima che vide l'aggancio di due oggetti orbitanti, nel 1966, ma subito dopo l'aggancio la missione fu interrotta a causa di un malfunzionamento dei propulsori di manovra. Solo la freddezza di Armstrong - un guasto a un propulsore iniziò a farla roteare a grande rapidità - evitò la tragedia. Il comandante usò un sistema di riserva e la riportò sotto controllo, atterrando nel Pacifico.
Nel 1968 fu comandante dell'equipaggio di riserva nella missione Apollo 8, che prevedeva anche orbite lunari.

Il 6 maggio 1968 sfuggì miracolosamente alla morte in un incidente durante una esercitazione con il simulatore volante LLRV (Lunar Landing Research Vehicle). Nel luglio 1969, Armstrong comandò la missione di allunaggio Apollo 11. Durante la fase di avvicinamento, Armstrong prese i controlli manuali del modulo lunare Eagle e lo pilotò fuori da una zona particolarmente rocciosa. Le sue prime parole furono, "Houston, qui Base della Tranquillità. L'Aquila è atterrata". Quasi sette ore più tardi, il 21 luglio, uscì dal Lem e divenne il primo essere umano a camminare sulla Luna.

mercoledì 22 agosto 2012

Nel cuore della città la 27° edizione del Teatro dei Barbuti


FONTE:WWW.LAPILLI.EU
DI MARIA SERRITIELLO

Estate a Salerno, nel mese di agosto, vuol dire "Teatro dei Barbuti",  che è alla sua 27° edizione. Dal 3 agosto al 9 settembre 2012 i luoghi deputati, oltre al tradizionale slargo, nel cuore della vecchia città, sono il Tempio di Pomona e Studio Apollonia. "Barbuti Salerno Festival", da quest'anno, ha in serbo una novità e cioè la prima edizione, dal 24 agosto al 6 settembre, di "Barbuti Bambini" ". A  tutta la manifestazione, in maniera palesemente provocatoria,  è stato dato il nome "A Prescindere", eco di uno sberleffo alla Totò, infatti, nonostante la crisi e i conseguenti tagli operati allo spettacolo, il "Barbuti" è presente, come per le altre 27 volte, per tenere  compagnia ai salernitani che, nel mese più estivo della stagione, amano viverlo e animarlo. Ancora una volta, è grazie alla passione e all'impegno di Peppe Natella, che nel lontano 1983, insieme ad un gruppo di amici, iniziò l'avventura teatrale, proprio in quel centro storico, oggi fiore all'occhiello della città, ma che allora era degradato e sconvolto dal terremoto, se si riesce a fruire della tradizionale rassegna. Almeno una volta, quando non è ogni sera, andare ai "Barbuti" è un piacevole rito che ciascun salernitano compie, attorniato anche da tanti amatori del salotto di casa Salerno, venuti appositamente in città. Ed il 9 settembre, il premio "Mario Perrotta" andrà a Jari Gugliucci, attore salernitano, con una cerimonia particolare, presentata dai due tradizionali personaggi, presenti ad ogni edizione: la spigliatissima Gilda Ricci e la più bella voce del teatro cittadino, Davide Curzio, sua infatti è quella che ogni sera introduce possente ed amplificata, ormai uno slogan, le serate dei Barbuti. Il premio" Mario Perrotta", questa la sua nominazione, istituito per ricordare lo scomparso giornalista salernitano degli anni '60, nonché sovrintendente del Teatro Verdi della città,  viene assegnato ogni anno, ad un personaggio salernitano di rilievo, con una splendida scultura realizzata dal pregevole artista "Nello Ferrigno", un vanto tutto salernitano, che rappresenta in tensione ed in sella  un fiero guerriero longobardo, nell'atto di apprestarsi alla guerra. Tutto diventa perfetto ai Barbuti e tanti tornano volentieri ogni volta, per questo il  successo di ogni rassegna, premiando chi si adopera perché essa continui. Il pubblico che affolla le serate è qui  per mescolarsi ad altra gente, per ascoltare i suoni rimbalzati tra i vicoli, per annusare i profumi, che come da un gran calderone, fuoriescono dalle case e per ritrovare la comune radice, quella stessa iniziata proprio in questo luogo, secoli addietro, fatto apposta per rappresentare il cuore pulsante della città.
Maria Serritiello

Un po' di  storia dei Barbuti
 Largo S. Maria dei Barbuti, dove si svolgono i principali spettacoli in cartellone, deve il suo nome ai Longobardi,  che nel VII secolo occuparono Salerno, contribuendo allo sviluppo della città. I guerrieri longobardi, dalla lunga barba e perciò barbuti si stanziarono in quella vasta zona della città racchiusa  ad est dall'attuale via delle Botteghelle e ad ovest da via Canali. Nel rione che prende il nome dal popolo nordico, fu edificata, per il culto religioso degli abitanti, la piccola chiesa di S.Maria dei Barbuti, ormai sconsacrata, di recente ristrutturata, come tutto il largo e che, abbandonato l'uso delle preghiere, ora serve come  camerino per gli attori. Nessuno avrebbe scommesso 27 anni fa il successo di questa rassegna, nata in un posto di assoluto degrado, in un  centro storico che aveva perso le sue radici e  che non sapeva credere nello splendore futuro. La prima edizione, nell'anno 1983, si svolse in un centro storico devastato dal terremoto, ma Peppe Natella, il professore lungimirante ed i suoi collaboratori ebbero l'intuizione di montare un palcoscenico sotto le stelle, per fare teatro e musica fra i vicoli più angusti della città. Il primo spettacolo, "Festa, farina e forca"di Corradino Pellecchia, con le musiche  di Gaetano Macinante, la regia di Andrea Carraro e le scene di Massimo Bignardi, appartiene alla storia del teatro salernitano e a portarlo in scena fu la "compagnia delle corde" con attori che provenivano da diverse compagnie salernitane. Dalla prima edizione ne sono trascorse 27, tutte di grande pregio culturale ed artistico, da questo palcoscenico sono passati:Concetta e Peppe Barra, Enzo Cannavale, Carlo Buccirrosso, Peppe Lanzetta, Lello Giulivo, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Corinne Clery, Patrizio Trampetti, Gino Rivieccio, Benedetto Casillo, Vittorio Marsiglia, Marina Confalone, per citarne solo alcuni.
 Cenni biografici di Jari Gugliucci
Jari Gugliucci, attore, è nato a Salerno il 15 ottobre del 1974. Il suo nome ha origine dai Sioux. Il padre, Nicola, è un medico specializzato in malattie dell'apparato respiratorio, mentre la madre, Ermanna Guarino Grimaldi, di Solofra, è un' anglista. Vivono a Salerno, dove Yari trascorre la sua infanzia e l'adolescenza e frequenta il liceo classico. Nel 2001 si laurea in Sociologia all'Università degli studi di Salerno. Successivamente consegue una laurea specialistica in ambito filosofico . Già a 13 anni aveva debuttato presso il Teatro San Genesio di Salerno, poi ci fu l'esordio nel cinema con il film Isotta di Maurizio Fiume, regista che qualche anno dopo gli darà la grande possibilità di interpretare il ruolo di Giancarlo Siani, giornalista di Torre Annunziata, assassinato la sera del 23 settembre 1985. Con "Io ti seguo", un caso per la distribuzione, riceve la nomination al Festival Internazionale di Montreal, vince il premio come migliore attore al Clorophilla Film Festival, a Stoccolma, Mosca, ha un riconoscimento dalla New York Giornalism Department ed a Baden Baden, riceve il Nastro d'oro per l'impegno civile alla lotta contro la criminalità organizzata. Non mancano collaborazioni con grandi registi come i Fratelli Taviani in poi con Lina Wertmuller. Il regista polacco Rebinsky lo vuole nella sua produzione teatrale in Inghiltera, accanto a Michelle Pfeiffer e Kevin Kline nel riadattamento di The Tempest di William Shakespeare.
XXVII Edizione Il Programma
• "A Prescindere 2012"
• "Barbuti Bambini"  a cura della Compagnia L.A.A.V. Officina Teatrale diretta da Licia Amarante ed Antonella Valitutti
• La Notte dei Barbuti
Direzione organizzativa
Giuseppe Natella
Per info e prenotazioni:
www.teatrodeibarbuti.it
o89.231330-3396858043
377.9969033 – infolaav@alice.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Maria Serritiello
www.lapilli.eu


Bella la clip dello scorso anno



sabato 18 agosto 2012

Salerno: Se ricicli ti offro un caffè

                                                                                                                       

FONTE:WWW.LAPILLI.EU
DI MARIA SERRITIELLO

Al porto turistico "Masuccio Salernitano", la raccolta differenziata, da qualche giorno, è guadagno per chi l'osserva. Ciò è possibile grazie all'iniziativa dell'Autorità Portuale, che all'interno del porto turistico e con la collaborazione della Lega Navale, ha istallato un raccoglitore  per le lattine e le bottiglie di plastica. Così per due pezzi conferiti  si ha diritto ad un cioccolatino, un caffè, invece, per dieci pezzi ed  un succo di frutta se i pezzi sono venti. Il macchinario, all'atto del conferimento e a seconda la quantità, rilascia un buono omaggio che si converte in qualcosa da ricevere gratis. L'iniziativa considerata una novità per  Salerno, da tempo è in uso in varie città europee. A Berlino, ad esempio, già dal 2009, oltre alla classica la raccolta differenziata, in ogni supermercato vi sono istallate le macchinette automatiche per selezionare bottiglie di plastica e vetro ed hanno anche una varia tariffa, di 0,25 euro per una sola bottiglia di plastica e 0,08 euro se la bottiglia è di vetro. Si capovolge così il concetto di rifiuto, non più materiale inutile ma conveniente. C'è da scommettere il successo dell'iniziativa.
Maria Serritiello

A Monteverde (Av) il grande spettacolo dell'acqua



"Il Grande Spettacolo dell'Acqua" è  il progetto di solidarietà della Fondazione "Insieme per..." che, nell'oasi naturalistica del Lago di San Pietro, si traduce nella realtà di una messa in scena imponente: un intreccio di emozioni che cattura e incanta. Quando il sipario d'acqua si apre, il gioco delle luci, dei colori, delle fontane e gli archi musicali accompagnano gli attori, il corpo di ballo e le intense voci narranti di Elena  Sofia Ricci e Leo Gullotta, in un viaggio emozionale dove al racconto si lega al sogno. Il testo è ispirato a Gerardo Maiella (1726-1755), il Santo del popolo, l'uomo che si rivela un outsider straordinario, che senza indugio ha messo la propria fede al servizio degli umili, degli ultimi. Attraverso i dialoghi è la vita di Gerardo a scandire i ritmi della narrazione, restituendoci una riflessione sull'essenza stessa dell'uomo.



giovedì 16 agosto 2012

Presentato a Villa Guariglia "Lunghi capelli" di Angela Procaccini


DI MARIA SERRITIELLO

Raito. Il  17 luglio scorso, alle ore 19, all'interno del ricco cartellone della XV edizione dei Concerti d'Estate di Villa Guariglia, l'associazione culturale ambientArti ha presentato "Lunghi capelli", silloge poetica che si è classificata fra i vincitori del Premio Poseidonia Paestum 2012.
L'evento si è svolto sul sagrato della Cappella di San Vito, scrigno storico del monumentale complesso di Villa Guariglia, a Raito di Vietri sul mare ed è stato introdotto da Alessia Benincasa, presidente di ambientArti.
L'autrice, Angela Procaccini, poetessa dal tratto raffinato e dall'ispirazione umana e sofferta, è ben nota negli ambienti culturali di Napoli e dintorni; autrice di 4 volumi pubblicati con l'editore Guida (per il quale cura la pagina di poesia sulla rivista "Guida ai libri") docente di Lettere classiche e attualmente Dirigente dell' ITN "Duca degli Abruzzi", ha scritto "Lunghi capelli", edito da Alfredo Guida Editore, in memoria della dolorosa e improvvisa perdita della figlia Simonetta Lamberti (Napoli, 21 novembre 1970 – Cava de' Tirreni, 29 maggio 1982) una bambina di 11 anni uccisa casualmente da un sicario della camorra nel corso di un attentato il cui obiettivo era il padre, il giudice Alfonso Lamberti, procuratore di Sala Consilina, con il quale stava rincasando in auto a Cava de' Tirreni dopo una giornata trascorsa al mare.
 Dalla prefazione di Ermanno Corsi leggiamo: ... Dal mare, con il suo carico di simbologie e di metafore, ai "Lunghi capelli". Sono i lunghi fili dell'esistenza: non una qualsiasi, ma quella che Angela Procaccini si porta dentro, causa, origine e giustificazione di un'inquietudine intensamente e lucidamente vissuta. Sono i lunghi fili degli affetti e della poetica dei sentimenti. Si alternano interlocutori ideali o virtuali richiamati da una memoria lontana, e presenze ineludibili la cui fisicità resta intatta nel trascorrere del tempo. [...] Il cerchio magico dei "Lunghi capelli" si stringe sempre intorno ai valori fondamentali e irrinunciabili. Si ricompongono figure circondate quasi da mistica sacralità: il padre e la madre rivisitati nel gomitolo ravvolto da giorni stanchi"; la piccola Simonetta rivista nel suo "dies irae" (e qui l'accorato e tenero rimpianto di Angela: "qualcosa si ruppe in me un giorno di maggio/ da allora mai più come prima"). Da allora la poetessa-mamma ha dato forza ai suoi giorni e sempre la figlia-bambina è risorta.
L'incontro con l'autrice è stato accompagnato dagli interventi di Anna Ciufo, poetessa ed artista, Irma Musella, magistrato, Armando Saveriano, poeta e Presidente di Logopea,  Luisa Tornitore, addetto stampa.
Anna Ciufo ha dato inizio al suo intervento partendo da un assunto condiviso dalla grande maggioranza degli artisti contemporanei ma la cui paternità viene attribuita ad Hemingway: la poesia, così come l'arte in genere, non va spiegata, piuttosto va vissuta; per tale motivo la Ciufo ha preferito occuparsi della forma e dello stile poetico della Procaccini piuttosto che del contenuto. "Quello di Angela, ha detto la Ciufo, è un dolore mai gridato, mai proposto in maniera plateale , bensì in maniera dolce ed incisiva. Nei versi di "Lunghi capelli" l'infinito, il verbo poetico per eccellenza non è mai usato; la memoria viene rievocata attraverso verbi all'infinito e, ancora più spesso, al futuro, e questo è il segno di come la poetessa sia proiettata verso la vita; paradossalmente, in ogni sua poesia emerge il sorriso". 
Armando Saveriano ha invece sottolineato quanto  la poesia di Angela sia "connotata da una straordinaria sinestesia sensoriale: luci, colori, odori, salsedine ed ha sottolineato quanto la poesia sia come una missiva invisibile scritta con inchiostro simpatico, leggibile solo da chi l'avvicina alla fiamma delle sensazioni".
La serata si è conclusa sul suggestivo e celebre terrazzo affacciato sul golfo, con il concerto del pianista coreano Lee Chulmin, vincitore del premio "A. Napolitano, Città di Salerno 2012".
Maria Serritiello


Al Molo Manfredi, l'Arena del Mare, per gli spettacoli dell'estate salernitana

FONTE:WWW.LAPILLI.EU
DI MARIA SERRITIELLO


A Salerno, dal 5 agosto e fino all'ultima settimana di settembre, ogni sera è possibile assistere a spettacoli di genere vario: musica, danza, teatro, lirica, cabaret e cinema. Il luogo prescelto per l'intera manifestazione, dal nome significativo "Arena del Mare", è il "Molo Manfredi", uno scenario incantevole, bonariamente requisito, con l'autorizzazione delle autorità portuale, a fare da fondale ad ogni rappresentazione. L'architetto Alfano ha curato l'allestimento della struttura che si presenta adatta ad ogni tipo di spettacolo. 800 posti a sedere per fruire, comodamente, da ogni parte e lo spettacolo in rappresentazione e godere finalmente della visione del mare,  che per troppo tempo è stato nascosto, in questo luogo, ai salernitani.  Il programma estivo 2012 è stato illustrato con una conferenza stampa, convocata per il 2 agosto alle ore 11, presso il Salone del Gonfalone del palazzo di città, presente l'assessore alle Politiche culturali del Comune di Salerno, Ermanno Guerra e il Presidente dell'Autorità Portuali, Andrea Annunziata.
Maria Serritiello

Il Programma

Rassegna Cinematografica
7 - 8 agosto THE ARTIST
9 -10 agosto ROMANZO DI UNA STRAGE
11 - 12 agosto BENVENUTI AL NORD
13 - 14 agosto QUASI AMICI
15 - 16 agosto POSTI IN PIEDI IN PARADISO
17 - 18 agosto IMMATURI – IL VIAGGIO
19 - 20 agosto COME E' BELLO FAR L'AMORE
21 - 22 agosto IL CUORE GRANDE DELLE RAGAZZE
23 - 24 agosto THIS MUST BE THE PLACE
25 - 26 agosto LA PEGGIOR SETTIMANA DELLA MIA VITA
Rassegna Spettacoli
27 agosto Fiorenza Calogero in "NAPOLI IN FIORE"28 agosto
28 agosto Gaia Bassi in "ANNA CAPPELLI" di Annibale Ruccello
29 agosto Ethnic Orchestra di Luca Pugliese in "FLUIDO LIGNEO"
30 agosto Claudio Passilongo Jazz "MUSICHE DA FILM
31 agosto Ciro Girardi in "PICCHIA DI FRUSCIA" di Ivano Montano, regia di Franco Alfano
1 settembre Francesco Paolantoni in "HOTEL DESDEMONA"
2 settembre Ciro Villano e Ciro Ceruti in "PORNO SUBITO
3 settembre Antonio Murro in CONCERTO
4 settembre Antonello Rondi in "L'ORO DI NAPOLI"
5 settembre "CAMPANIA RAP-STAR" con Rocco Hunt - Clementino - DJ Tayone
6 settembre Anna Pavignano in "DA DOMANI MI ALZO TARDI" omaggio a Troisi
7 settembre Rosalia Porcaro in "MONOLOGHI DI CABARET
8 settembre "NOVECENTO NAPOLETANO" a cura del Teatro Pubblico Campano con Rosaria De Cicco e Federico Salvatore
9 settembre Gruppi musicali dell'Università di Salerno in "UNISA IN CONCERT"
10 settembre "DANZANDO SOTTO LE STELLE" a cura di Pina Testa
11 settembre "GAMBRINUS 1900" di e con Gaetano Stella omaggio a Salvatore Di Giacomo
12 settembre Lino D'Angiò in "DA GRANDE VOGLIO FARE IL SINDACO"
13 settembre Enzo Decaro e Antonio Onorato Quartet in "CHET C'È" omaggio a Chet Baker
14 -15 settembre SEA SUN SALERNO SPECIALE SERATE CHARLOT con Cabaret, Musica e Danza (ingresso libero)
Per info e prenotazione biglietti
tel. 327 4934684 • 329 2731744
orario 10.00 -12.30 •19.00 - 22.30
Ritiro biglietti presso Arena Manfredi
orario 19.30 - 22.00

Maria Serritiello


A Salerno la tradizionale processione della Madonna che viene dal mare

FONTE :WWW.LAPILLI. EU
DI MARIA SERRITIELLO

Venerata soprattutto da marinai e pescatori la Madonna che viene dal Mare, il 5 agosto scorso, a Salerno, ha percorso il litorale partendo dalla colonia San Giuseppe e inserendo, nel tragitto, il nuovo scalo portuale, Marina d'Arechi, sito nella zona orientale, fino ad arrivare all'Imbarcadero all'altezza della Provincia. Una folla incontenibile di fedeli, si è riversata su tutto il cammino affacciato sul mare e sulle spiagge, affollate ancora di bagnanti, per assistere al passaggio della Madonna bizantina, una tavola del XV secolo, custodita nella chiesa di Sant'Agostino. Il quadro è stato trasportato, contornato da un nugolo di barche, dal peschereccio S. Costabile di Antonio Novello con a bordo 42 portatori ed il parroco Don Felice Moliterno. A seguito, sulla motovedetta della Guardia di Finanza, Monsignor Luigi Moretti e il comandante della Capitaneria Andrea Agostinelli. L'appuntamento, nella prima domenica di agosto, è una tradizione che si rinnova puntuale ogni anno ed è una consuetudine di fede per tutti quelli che con il mare lavorano, affidarsi alla protezione celeste. Tutti i "Lidi", al passaggio hanno onorato la Madonna con fiori, portati a largo e posti ai piedi della Vergine, per il Miramare, dalla rassicurante figura di Ciro Collina e dal giovane proprietario Alfredo Serritiello e con fuochi d'artificio. Quest'ultimi bellissimi e dal colore bianco, per essersi stagliati in un cielo luminoso di sole e puntati di scintille di fuoco. A lungo la rinnovata struttura del lido "Miramare" ha fatto salire al cielo i botti, uno spettacolo pirotecnico da far invidia a quello di San Matteo.

Tra leggenda e Storia
La leggenda vuole che l'effige della Madonna sia stata portata dal mare e ritrovata sull'antica spiaggia di Salerno "Santa Teresa", dopo il naufragio della nave che trasportava il quadro da Costantinopoli. Per questa ragione è stata definita la Madonna che viene dal Mare e venerata in particolar modo da marinai e pescatori. In realtà il ritrovamento del quadro è da ricollegarsi all' iconoclastia, il movimento di carattere politico - religioso sviluppatosi nell'impero bizantino, intorno alla prima metà del secolo VIII., Alla base di questo movimento vi era l'affermazione che la venerazione delle icone spesso sfociasse in una forma di idolatria. Questa convinzione provocò non solo un duro confronto dottrinario ma anche la distruzione materiale di un gran numero di icone. Per salvarne il più possibile vennero affidate o alle navi che dall'oriente solcavano i mari, per raggiungere l'occidente, o nascoste nei luoghi più disparati, addirittura in un pollaio, come per il ritrovamento della Madonna delle Galline a Pagani.

Il significato religioso
La processione sull'acqua, come lo sposalizio del mare, tenuto in varie località, celebre quello di Venezia, assume un carattere sacrale e propiziatorio. Per tutti i naviganti , benedetto e protetto dalla Vergine, il mare si auspica possa essere calmo e tranquillo, oltre che fonte di sostentamento per quanti lo solcano. E' con questo spirito , rituale ogni anno, che i marinai e i pescatori salernitani partecipano alla solenne processione, per un altro anno, essi, protetti dalla Madonna nera, si sentono al sicuro.

Maria Serritiello




mercoledì 15 agosto 2012

Il Mio Giornale di Maria Serritiello



IL MIO GIORNALE"

di MARIA SERRITIELLO

Periodico di cultura e attualità

CONOSCERE, APPROFONDIRE, DIVULGARE






"Il Mio Giornale" compie due anni



Il 15 agosto 2010, in una domenica di ferragosto assolata, calda e a me intorno silenziosa, iniziai a scrivere "Il Mio Giornale",  il periodico di cultura, che mi ha accompagnato per questi due anni, veloci e trascorsi. L'intento era ed è di cercare notizie, note ma anche quelle trascurate dai giornali, puntando, nella scelta, ad una sorta di continuità d'insegnamento, quello che ho svolto con passione per tantissimi anni e che non tralascerò mai. Essere in compagnia de "Il Mio Giornale", tutti i giorni, fa parte del mio rito quotidiano, somigliante a quello scolastico, quando entrando in classe  principiavo per i miei alunni la meravigliosa avventura della conoscenza. Ed ancora, la compilazione de "Il Mio Giornale", mi fa  essere attenta alla realtà e  mi consente di esserne parte integrante, un'esperienza assolutamente gratificante, dal momento che non sono più nella vita attiva del paese. Più conoscenza, più partecipazione e scelte consapevoli, questo mi auguro per i miei giovani e per il futuro della nostra bella Italia. Mi piace citare, nel post della ricorrenza, una frase di  Daniel Pennec sulla lettura

                                      " Il tempo per leggere, come il tempo per amare,
                                                   dilata il tempo per vivere".

ma questa di Umberto Eco è insuperabile



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                   BUON ANNIVERSARIO BLOG 

                      di tutto cuore   


        










venerdì 10 agosto 2012

E' morto Carlo Rambaldi, papà di E.T. e King Kong


Tre volte premio Oscar per gli effetti speciali

FONTE: ANSA.IT
DI FRANCESCO GALLO

Carlo Rambaldi è stato soprattutto un artista e un artigiano, uno che aveva vinto tre Oscar, ma non si vantava affatto e odiava, su tutti, il computer. Una vera e propria contraddizione. "Si è persa la magia, come quando un prestigiatore rivela i suoi trucchi ai presenti. Adesso tutti i ragazzi possono creare i propri effetti speciali con il computer di casa" diceva a chi gli chiedeva del suo lavoro.
Ottantasei anni, Rambaldi il grande creatore di effetti speciali morto a Lamezia Terme (Catanzaro), dove viveva da dieci anni, era nato il 15 settembre 1925 a Vigarano Mainarda (Ferrara). Tra i numerosi altri film a cui ha collaborato, oltre ai tre per i quali aveva ricevuto l'Oscar ('King Kong' di John Guillermin, 'Alien' di Ridley Scott ed 'E.T. l'extra-terrestré di Steven Spielberg) ci sono anche 'Incontri ravvicinati del terzo tipo' (1977) sempre di Spielberg, e 'Dune' (1984) di David Lynch.
Sull'odio dell'artista per il digitale, Rambaldi che è stato il rappresentante di quell'Italia artigiana del cinema che non ha mai mancato di vincere agli Oscar più di ogni altra categoria del nostro cinema, diceva ancora: "il digitale costa circa otto volte più della meccatronica. E.T. è costato un milione di dollari, l'abbiamo realizzato in tre mesi. Nel film ci sono circa 120 inquadrature. Se noi volessimo realizzare la stessa cosa con il computer ci vorrebbero almeno 200 persone per un minimo di cinque mesi".
Nella sua lunga vita piena di successi due episodi che entrano nella cronaca e che dicono molto della sua professionalità. Nel 1971, per l'istruttoria delle circostanze della morte di Giuseppe Pinelli, il magistrato inquirente chiese il suo aiuto per ricostruire le modalità di caduta del corpo. E Rambaldi fornì un manichino ad hoc simil-Pinelli. L'anno dopo, sempre Rambaldi, fu costretto poi a dimostrare in tribunale il fatto che fosse solo un trucco la vivisezione canina nel film 'Una lucertola con la pelle di donna' (1971) di Lucio Fulci. Dopo che lo stesso Fulci, ovviamente, era stato citato in tribunale per maltrattamento e crudeltà verso gli animali.
Nato come pittore e scultore, era entrato nel mondo del cinema italiano lavorando a pellicole come 'Terrore nello spazio' di Mario Bava e 'Profondo rosso' di Dario Argento. A notarlo negli Usa fu per prima, negli anni Settanta, John Guillermin (King Kong) e poi Spielberg e Ridley Scott. Per la sua creatura più famosa E.T. aveva più volte detto: "E' ovvio che gli occhi di E.T. ricordino quelli di un felino, per i primi bozzetti mi sono ispirato al muso del gatto himalayano visto frontalmente, stesse linee espressive". Anche se la leggenda vuole che a Spielberg, la storia del gatto non l'aveva mai davvero convinto. E così, con una certa immaginazione, il regista-Creso del cinema Usa sottolineava nelle interviste che il viso di E.T. era invece un mix delle facce di Albert Einstein, Ernest Hemingway e Carl Sandburg.

giovedì 9 agosto 2012

A proposito della lettura

                                       Come non essere d'accordo con Umberto Eco












Madre Natura

                                              SENZA BISOGNO DI PAROLE






venerdì 3 agosto 2012

Gli Astrali. La musica degli anni '60 a Salerno


FONTE: IL BLOG DI SALERNO SU VIRGILIO A CURA DI MASSIMO VECCHI0
DI MARIA SERRITIELLO

'Qualche anno fa ho scritto questo pezzo sui miei amici 'Astrali', il complesso che, più di ogni altro, ha fatto ballare, negli anni ‘60 tanti giovani salernitani, me compresa. Insieme al loro profilo è tratteggiato uno spaccato dei giovani di allora, oggi tutti signore e signori maturi e di come trascorrevano le ore del divertimento. Un “amarcord” senza eccessiva nostalgia ma come testimonianza del passato.
Gli anni, ormai, della loro carriera insieme, sono tanti e baldanzosi gli Astrali si avviano, fra quattro anni, a celebrare, sia pure con qualche serata e con la formazione ridotta, i 50 anni di professione. Detto così fa un certo effetto ma vederli ogni tanto, quando riescono ad incontrarsi per combinare qualche serata, si cambia opinione. Sono inossidabili, come i Pooh e come una certa generazione che non si arrende e resta giovane dentro e a dispetto del tempo, per i più, anche fuori, con l’aspetto stigmatizzato nell’eterna giovinezza. Così ricordare gli Astrali, è come ripercorrere all’indietro un pezzo di storia della città, tanto hanno segnato con la loro melodia ogni momento passato di intere generazioni.
Ed erano proprio gli anni ’60, quelli favolosi, anni in cui la guerra dei padri era del tutto archiviata, in cui l’Italia si andava industrializzando ed il boom era dietro le porte, insieme alle ventate buone del ’68, quando alcuni ragazzi, con la musica come unica passione, diedero vita ad uno dei più prestigiosi complessi musicali, con un nome che, già nel suono, si proiettava verso le alte mete degli astri ed astrali, davvero, furono per tutti perché il cielo si toccava con mano, quando le loro note si elevavano dai vari strumenti. Si erano incontrati per caso, come succedeva un tempo, rincorrendo e calciando un pallone ed era stato facile fare amicizia, manifestare le proprie preferenze, confessare i sogni nascosti. Alla chetichella per non farsi scorgere dai genitori, che ritenevano quello svago una perdita di tempo, anzi ore sottratte allo studio, ognuno di loro strimpellava uno strumento preferito e, una volta incontratisi, fu naturale pensare alla formazione di un complesso. Erano gli anni in cui anche la musica seguiva la voglia dei giovani di riunirsi, di fare esperienza nel gruppo e in gruppo di indirizzare la propria vita nel sociale, di considerare la casa solo un ricovero e i genitori che l’abitavano dei “matusa”. Ma gli “Astrali” erano innanzitutto dei bravi ragazzi, rispettosi della volontà delle famiglie, che era in quei tempi non mediatici, il desiderio legittimo di assicurarsi prima un pezzo di carta per l’avvenire e poi la passione per la musica e così lo studio non fu trascurato, tanto che tutti riuscirono in seguito a laurearsi e ad essere affermati professionisti. Non furono, però, solo i genitori ad ostacolare il volo oltre la città natia, che per la bravura poteva essere possibile ma fu anche e soprattutto la trascuratezza di ognuno verso quel successo che nulla avrebbe aggiunto a quanto già avevano. Ed eccoli oggi, come un tempo, ad essere divisi in due, di giorno impegnati seriamente nel lavoro ma la sera tutti dedicati alla passione musicale e anche se il tempo è passato, ognuno di loro per proprio conto continua a fare serate, a rallegrare, suonando, quanti non si sono stancati di ascoltare la loro musica. Vecchie e nuove armonie perfette si amplificano dai loro strumenti, trascinandosi dietro inevitabili ricordi, quelli di quando tutti insieme in pedana davano il meglio al nome di Germano Cosenza (basso e canto), Michele Avagliano (chitarra), Cosimo Palumbo (piano) Michele Mattei (batteria e canto), Guido Cataldo (sassofono) ed in seconda formazione Bartolino Cataldo al piano e Gennaro Carbone alla chitarra e ancora quando nel’68, ma già sono in testa alle preferenze dei giovani di Salerno, arriva a dare più successo al complesso la voce di Nello Buongiorno, il barbuto musicista, più volte apparso in tv, quale ospite, tra i più graditi, di Mara Venier e sarà in seguito anche l’unico del complesso a spiccare il volo. Spaccati di memorie si sommano e “Gli Astrali” appaiono i giovincelli sbarbati, dai capelli appena allungati, come vuole la moda dei capelloni, con jeans e stivaletti tralasciati in favore di completi scuri, doppio petto e cravatta, rigorosamente indossati ancor oggi, che rimandavano un’immagine da seri orchestrali e adatta ai night della costiera. Già, la divina costiera di quegli anni, frequentata bene dai personaggi che allora contavano, sia nella politica che nello spettacolo o solo intellettuali, imprenditori e ricchi che si ritrovavano là come in un’ apartheid privilegiata e che rispondevano al nome di Kennedy, Nureyev, Eduardo, Zeffirelli, Gore Vidal, Mastroianni, la Loren, De Sica, Loy, tanto per citarne alcuni e dove i ragazzi perbene chiamati “Astrali” potevano figurare e accontentare i loro gusti musicali. Il repertorio messo appunto, infatti, spaziava dai brani sussurrati ed uno in particolare Fenesta Vasce riscoperto e portato al successo, ai ritmi più sfrenati. In quegli anni gli Astrali, con insolita bravura, arrangiavano con la loro sensibilità di artisti, la musica dei più grandi complessi: Beatles e Rolling Stones, non escludendo quella ritmata, vertiginosa e nera di Wilson Pickett, James Brown, Joe Tex, Otis Redding e così Marco Lenza con la chitarra si proiettava in svisate magiche alla Jimi Hendrix, mentre i fiati, la tromba di Pasqualino Moretti, il trombone di Giuseppe Carabella e i sassofoni di Guido Cataldo e di Vincenzo Senatore scuotevano ogni parte del corpo con vibrazioni mai più provate, in seguito, così intense. La musica di allora, più che adesso, raccoglieva tutte le istanze giovanili e serviva a ribellarsi, ad affermarsi, ad amoreggiare, ad essere, infine, se stessi e le note degli “Astrali” hanno alla meglio traghettato i giovani all’età matura. Ora ricordiamo con tenerezza le pomeridiane danzanti ma quanta fatica per arrivarci, per esserci dalle 18 alle 21 e ritornare a casa in tempo utile per la cena di mamma e papà. Con gli Astrali vengono in mente tante abitudini, perse ormai in quarant’anni, ma ancora vive nella memoria di tanti, per averle vissute con l’intensità giusta e l’entusiasmo dovuto. Una fra tutte, il MKP 100, ovvero cento giorni che precedevano gli esami di stato, la festa più desiderata dagli studenti che, almeno per un giorno, allentava la spirale della tensione, dimenticava le formule matematiche, tralasciava i ragionamenti filosofici e non avviava la svogliata traduzione dei classici greci e latini. Non si proclamava festa studentesca se a suonare non era la band degli “Astrali” e loro sulle note lente di “Tre settimane da raccontare” alla Fred Buongusto o di “E la chiamano estate”, alla Bruno Martino o ancor di più sulle note martellate, portate al successo dai complessi beat dei Primitives, Corvi, Rokes, Ribelli, Fuggiaschi e Nomadi, ma dai nostri Astrali arrangiate in modo personale, hanno dato svago, spensieratezza e avviato l’inizio di tanti ma proprio tanti amori. Perciò, per aver scritto con tanta bravura e semplicità la colonna sonora dei nostri anni giovanili che, fuori retorica, resteranno sempre i più belli, siamo grati a questi ragazzi.
La musica, in quegli anni dagli “Astrali” veniva diffusa da tutti i locali della città: Copacabana, Stiva, Capannina e da quelli delle due coste, Hotel Luna di Amalfi, La Fregata di Postano, Il Lanternone di Palinuro, la Taverna dei Monaci di Agropoli e per la loro bravura erano chiamati ad essere complesso d’appoggio ad artisti prestigiosi quali Peppino di Capri, Fred Buongusto, Patty Pravo, Lelio Luttazzi, Ricchi e Poveri, Giganti e tanti altri.
Mi sia consentito l’amarcord personale per i fratelli Cataldo. Il primo: “Bartolino”, impeccabile nel suonare il piano, mio compagno di banco nell’ultimo anno di scuola superiore, ora affermato giornalista oltre oceano, rivisto una sola volta e per caso, in tutti questi anni trascorsi. Il secondo “Guido” l’ottimo collega di classe e di viaggio nel raggiungere quotidianamente la sede scolastica di Oliveto Citra. Io e Guido, insieme, su di un testo “O cunte e Cicerenella” scritto dal padre e da lui musicato, a fine anno, riuscimmo a far recitare e cantare tutti gli alunni della scuola. Peccato non ci sia traccia visiva di questa performance, siamo negli anni ’80 e ancora non era scoppiata la mania del telefonino fotografo, ma nella mente, nel mentre scrivo, sono là, nel cortile assolato della scuola, con accanto il Maestro Cataldo che mi accompagna con la sua chitarra, e canto felice, si perché la musica mi rende felice, con tutti i nostri alunni.
Con la musica” dice Germano Cosenza (basso e canto) “ho avuto tutto quello che un giovane di allora non poteva permettersi e pure se la fatica era tanta, (si suonava senza intervallo dalle 22 alle 3), non l’ho mai sentita, anche per la giovialità che circolava tra noi”. “La musica fa parte della mia vita”continua “come un braccio , una gamba, le mie figlie, la vivo e l’ascolto senza tregua. Certo il repertorio che preferisco ricalca quello degli anni ’70, le mie giornate sono imperniate di rhythm and blues, di pezzi orchestrali ma anche, per curiosità, di tanto Eminem, Jovanotti o dj Francesco”. Non si penserebbe mai, per averlo fissato nella mente con in spalla la tracolla del basso, che Germano Cosenza nasce musicalmente suonando la fisarmonica, lo strumento che allora appassionava per la sua possibilità di essere tastato ovunque e anche perché, dalle prime televisioni accese, un maestro come Gorni Kramer, con una buffa intensità facciale ci rimandava una passione da imitare.
Oggi gli “Astrali” non suonano più insieme, l’hanno fatto, per una volta qualche anno fa e con una formazione ridotta, anche perché qualcuno non c’è più, alla Rassegna Estiva del Teatro dei Barbuti, un dono pregiato per gli ex giovani che, tutti ma proprio tutti, si sono ritrovati là a guardare, nel tempo della musica, quello trascorso per ognuno. Voce spiegata a cantare sulle note uscite dal sassofono di Guido Cataldo, il “Maestro” e pensieri fluttuanti sostenuti dalla melodia dolce o ritmata di tutti gli altri, che il pubblico non si è più trattenuto e ha “fatto orchestra” con loro. Tutti i presenti, se pure per una volta, mentre la musica innalza note al cielo stellato dei Barbuti, hanno avuto la gioia di ritrovare le atmosfere giovanili, i sapori genuini, le tradizioni incontaminate e l’ingenuità di una generazione che mentre loro cantavano è andata sulla luna!'
Maria Serritiello